Bolzano. Richiedenti asilo e rifugiati.

Proseguono gli incontri e le iniziative nell’ambito dei tre gruppi di lavoro attivati con la regia del Comune.

Non si arresta l’impegno dei partecipanti ai tre gruppi di lavoro attivati in dicembre con la regia del Comune di Bolzano sul tema dei richiedenti asilo che si sono incontrati il 10 e il 17 gennaio. La messa in rete degli attori istituzionali della città capoluogo e dei volontari che si dedicano all’accoglienza delle persone richiedenti protezione internazionale, rappresenta già un primo risultato del lavoro intrapreso. Attraverso il confronto, lo scambio di conoscenze ed esperienze va delineandosi una visione sistemica della situazione dei migranti presenti in città ed in particolare si sta focalizzando l’attenzione su coloro che appartengono alle cosiddette categorie vulnerabili: famiglie con bambini, minori stranieri non accompagnati, persone con disabilità o che hanno subito forti traumi. All’ultima riunione che ha visto la sala dell’Antico Municipio piena, hanno partecipato Paola Cozza, presidente dell’Associazione Amici dei Bambini (Ai.Bi), Patrizia Daidone, presidente del Comitato Unicef di Bolzano, Chiara Ricci, responsabile comitato Italia Unicef e Roseanne Papavero, responsabile dell’unità di crisi migranti minori Unicef a livello internazionale. I minori stranieri non accompagnati (MSNA) potrebbero essere accolti in famiglia con la procedura di affido che Ai.Bi chiama Accoglienza Familiare Temporanea. L’associazione prepara e sostiene le famiglie disposte ad ospitare un minore.
Ai minori, come  illustrato da Riccardo Hueller, coordinatore del Servizio Integrazione Sociale di Assb, deve essere aperta una tutela giuridica, affinché un tutore lo rappresenti in tutti gli atti civili e abbia cura della sua persona. Il primo passo per difendere i diritti del minore è pertanto la nomina di un tutore e una priorità è quella di trovare cittadini disposti ad assumersi questa responsabilità. Di affidamento si occupa anche l’Azienda Servizi Sociali attraverso il Centro Affidi e Spazio Neutro.
Il Comune e il Terzo settore con il supporto di molte associazioni di volontariato come Bozen Accoglie, Binario 1, Rete per i diritti dei senza voce, della Chiesa cattolica e della Chiesa evangelica stanno affrontando con senso civico e umanità una situazione destinata a perdurare. I gruppi di lavoro sono d’accordo sul fatto che la cittadinanza deve essere sensibilizzata e coinvolta perché la chiave di svolta è un sistema di accoglienza diffusa in un’ottica di sviluppo di comunità. I singoli gruppi di lavoro si riuniscono con regolarità e il coordinamento sarà da stimolo per una collaborazione continua e costruttiva.

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