Bolzano. Cerimonie al Muro dell’ex Lager di via Resia, al Cimitero di Oltrisarco e sul binario dei Transporte in via Pacinotti.

Il Giorno della Memoria 2017.    

Alla presenza del Sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi, del  Presidente della Provincia Arno Kompatscher, del Commissario del Governo, Prefetto Elisabetta Margiacchi, di numerose autorità politiche, civili e militari, dei rappresentanti dell’ ANPI, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, della Comunità Ebraica, di Sinti e ArciGay si sono svolte stamane a Bolzano, le Cerimonie ufficiali in occasione del Giorno della Memoria 2017 nell’anniversario dell’abbattimento dei cancelli del Lager di Auschwitz (27/1/45).
Primo appuntamento al Muro dell’ex Lager di via Resia con la deposizione di corone in memoria dei deportati e in ricordo anche dei Sinti e degli omosessuali vittime dell’Olocausto.

Il Sindaco, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza della Giornata della Memoria.  Un’occasione per riflettere su tutto ciò che è stato, per tenere sempre viva la Memoria e soprattutto per riaffermare e sempre più consolidare, valori profondi quali la pace, la democrazia e la libertà. “Bolzano è da sempre attivamente e concretamente impegnata nel promuovere la Memoria.
Il Muro di via Resia 80, rappresenta  un autentico simbolo dell’Olocausto, della violenza folle dell’uomo sull’uomo. Un luogo in cui ancora oggi si avverte tutta la drammaticità degli accadimenti legati al secondo conflitto mondiale. Oltre 11 mila i civili deportati e transitati a Bolzano, uomini, donne e bambini, deportati per motivi politici, per motivi razziali e religiosi o semplicemente come ostaggi. Il muro quale luogo di memoria e monito per tutti, soprattutto per i giovani e per le generazioni future, affinchè gli orrori e le  sofferenze  subite da tanti innocenti, non abbiano mai più a ripetersi.

Le Cerimonie ufficiali in occasione del Giorno della Memoria sono proserguite con la deposizione di corone e gli interventi e la preghiera dei rappresentanti della Comunità Ebraica al Monumento dedicato agli Ebrei della regione, nel Cimitero Ebraico. Quindi il ricordo e la deposizione di una corona sulla lapide di Manlio Longon (partigiano medaglia d’oro al valor militare) presso il cimitero maggiore e la conclusione delle Cerimonie nel Giorno della Memoria sul binario di via Pacinotti da dove partivano i trasporti per i Lager nazisti d’Oltralpe

L’ex Lager
Il Lager nazista di Bolzano o Pol. Durchgangslager Bozen si trovava nell’odierna via Resia (civico 80), al margine del quartiere operaio delle Semirurali. Fu in funzione dall’estate 1944 agli inizi di maggio del 1945. Vi confluirono civili arrestati per ragioni soprattutto politiche; numerosi anche gli ostaggi familiari e i deportati per motivi razziali (ebrei e nomadi). Non si conosce il numero esatto dei deportati nel Lager di Bolzano; fonti cartacee indicano la cifra di 11.000 immatricolazioni. Tuttavia, dalle testimonianze sappiamo che non tutti i deportati qui venivano immatricolati, e quindi forse il numero complessivo dei deportati sarebbe superiore.

Cimitero Comunale, settore ebraico. Il Monumento
Inaugurato nel 2004 dalla Comunità Ebraica di Merano, fu realizzato grazie alla raccolta di fondi “Ein Stein für” del quotidiano Dolomiten. Esso è opera dell’artista romana Ariela Böhm e consiste di due prismi a sezione triangolare collocati l’uno sopra l’altro; uno dei 9 volti sul prisma superiore ricorda la piccola Olimpia Carpi, a cui la Città di Bolzano ha dedicato un parco giochi per bambini. Accanto, una stele riporta i nomi dei 96 cittadini di religione ebraica residenti in Trentino Alto Adige, deportati e uccisi dai nazisti. Tra le tombe del cimitero ebraico, cinque di semplice fattura ricordano uomini e donne ebrei uccisi nel Lager di Bolzano.

Cimitero Comunale, settore cattolico, riquadro M . La tomba di Manlio Longon e di altri
Manlio Longon (Padova 20.12.1911 – Bolzano 31.12.1944), direttore amministrativo della Società Anonima Italiana per il Magnesio e Leghe di Magnesio di Bolzano, era a capo del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) della città, il comitato clandestino che aveva lo scopo di organizzare la lotta di liberazione dal nazismo in Alto Adige. Longon fu arrestato sul posto di lavoro il 15 dicembre 1944 e, dopo due settimane di detenzione e interrogatori, fu ucciso dalla Gestapo nell’oderno Palazzo Alti Comandi di piazza IV Novembre. E’ medaglia d’oro al valor militare alla memoria. La sepoltura di Manlio Longon è affiancata da due lapidi. La lapide di destra riporta i sette nomi di De Gasperi Tullio, Ferrari Erminio, Adolfo Beretta, Gerolamo Meneghini, Decio Fratini, Romeo Trevisan, Walter Masetti:lavoravano in varie fabbriche della Zona Industriale di Bolzano. Nel dicembre 1944 furono arrestati per attività antinazista, rinchiusi nel Lager di Via Resia, inviati nel Lager di Mauthausen e di qui nel sottocampo di Gusen 2, da cui nessuno fece ritorno. La lapide di sinistra elenca invece 24 nomi di uomini, in gran parte deceduti nel corso degli scontri armati del 3 maggio 1945 a Bolzano.

Via Pacinotti Il Binario dei Transporte
Una fondamentale funzione del Lager di Bolzano è stata quella di trasferire nei Lager nazisti d’Oltralpe migliaia di civili italiani. Dalle testimonianze raccolte apprendiamo che dal binario di Via Pacinotti partirono molti dei 13 trasporti per i Lager nazisti d’Oltralpe, carichi di uomini e donne deportati nel Lager di Bolzano. Il primo trasporto partì il 5 agosto 1944, l’ultimo il 22 marzo 1945. I Lager di destinazione dei 13 trasporti furono: Mauthausen (5 trasporti), Flossenbürg (3), Dachau (2), Ravensbrück (2), complesso di Auschwitz(1).

Si ricorda il dramma dei Sinti
Autorità al Muro dell’ex Lager
L’intervento del presidente dell’ANPI provinciale Orfeo Donatini
La preghiera al cimitero ebraico
Cimitero Ebraico
Il Sindaco ricorda Manlio Longon
I binari di via Pacinotti
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