Bolzano. Taxista bolzanino insulta e picchia la professionista di colore

Aggredisce brutalmente la donna perché ha capito che lui la stava truffando.

Si apprende solo oggi dalla stampa locale, ma il fatto è avvenuto il 2 dicembre intorno all’una di notte. Professionista keniota, ovvero di pelle nera, chiama un taxi in via Maso della Pieve dove era stata a cena con delle amiche. La signora è una trentatreenne keniota, biologa,  in Italia da 12 anni, sposata con un bolzanino e madre di una figlia. Salita in taxi dice all’autista di portarla in Via Palermo. Il taxista si avvia verso via Galilei, passa davanti all’auto City e poi va in direzione della Metro. La signora, che conosce bene Bolzano, si accorge che questa non è la strada più breve per andare in via Palermo, ma che l’autista sta facendo un lungo giro così da giustificare un importo più alto. Quindi la donna ripete che la destinazione è Via Palermo. A questo punto scoppia l’ira dell’uomo. “Ti arriva un cartone nei denti, scendi dalla mia macchina e paga. E lei: Chiamiamo la Polizia” Pugni e botte in macchina. Arrivati a Ponte Palermo la sbatte fuori dalla macchina e in mezzo alla strada continua a picchiarla. Lei fa per chiamare la Polizia col cellulare e lui le strappa di mano il telefonino e da Ponte Palermo lo fa volare nell’Isarco ignaro del fatto che la proprietaria avesse filmato tutto. Fortunatamente passava di lì un uomo al quale chiede di prestarle e il telefono per chiamare il marito e il 113. Intervenute le Forze dell’ordine, è stato detto di presentarsi il giorno dopo per esporre denuncia. Ma il marito, temendo che la parola del taxista fosse più credibile di quella della vittima, si è intestardito a volere recuperare il cellulare. Grazie al servizio «Trova l’I-Phone», l’apparecchio è stato recuperato. Non essendo finito nell’acqua è stato quindi possibile sentire la registrazione, che l’aggressione subita.

Al Pronto Soccorso le sono state le sono state riscontrate contusioni e una frattura composta al setto nasale. La prognosi è di una ventina di giorni.

«Noi – spiega il marito al quotidiano Alto Adige – abbiamo deciso di denunciare pubblicamente quanto avvenuto, perché si sappia quanto succede nella civilissima Bolzano. Sono sicuro che se mia moglie non avesse la pelle scura, non sarebbe mai successa una cosa del genere».

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