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Bolzano. Vandali, distruggono e magari ricevono anche contributi sociali

Studiare una formula per sospendere eventuali contributi

Gli atti di vandalismo in città si susseguono, e pare che spesso gli autori siano soggetti di estrazione sociale modesta, con una basso livello di acculturazione e di civismo. Il consigliere comunale socialista Claudio Della Ratta prende posizione con un comunicato in cui esordisce solidarizzando con il sindaco Caramaschi che sempre più frequentemente deve provvedere a risanare danni provocati da ignoti vandali, danni che hanno un costo non irrilevante per la comunità “Ha ragione il sindaco a lamentarsi. La città propone ed alcuni vandali distruggono.

Ormai senza soluzione di continuità assistiamo ad atti di vandalismo e microcriminalità– scrive Della Ratta. In particolar modo gli atti di vandalismo possono in parte essere attribuiti a ragazzi che si “sfogano o si divertono” in questo modo. Talvolta per questi stessi adolescenti, alcuni con comportamento aggressivo e irrispettoso, sono fallite le numerose iniziative di coinvolgimento e integrazione da parte degli operatori sociali. In taluni casi si sono riscontrate situazioni familiari piuttosto difficili. Probabilmente alcune di queste famiglie saranno oggetto di contributi sociali e di sostegno.

Questi episodi rimarcano a mio avviso la necessità di intervenire in modo forse diverso, ma certamente più efficace ed incisivo, nei confronti delle persone che si rendono colpevoli di tali atti, frequentemente fruitori nel contempo di aiuti pubblici in diverso modo forniti. Deve cessare l’arroganza di chi, dopo aver provocato una rissa, truffato, spaccato vetrine o partecipato a furti nei confronti della stessa collettività che in qualche modo contribuisce a sostenerti, si vede, direttamente o tramite la propria famiglia, contestualmente beneficiario di sostegno da parte della stessa cittadinanza che ha subito tali interventi vandalici o criminali. Andrebbe studiata una formula legale che renda possibile ridimensionare, od abbattere per un determinato periodo di tempo, i benefici a favore di coloro che si sono resi partecipi di atti criminali, di vandalismo o di violenza in genere. E tale ridimensionamento andrebbe allargato –conclude Della Ratta- (specie per gli interventi dei minori) alla famiglia convivente con l’interessato.”

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