Bolzano e Trento. Arrestata la banda ladresca che usava la mola per aprire le casseforti

Una cinquantina di furti, da Laives, Egna, Trento e provincia.

Oltre una cinquantina di furti in abitazioni di cui ventuno in provincia di Trento, quattordici a Trento città e cinque tra Laives ed Egna. Questo il numero dei raid compiuti dalla banda sgominata dall’Arma dei Carabinieri di Trento. Ieri mattina è stato arrestato il trentacinquenne Astrit Rica da anni abitante in Trentino e di origine albanese, che insieme a sei connazionali avrebbe compiuto tra novembre 2013 e il giugno 2016 oltre cinquanta furti con effrazione in abitazioni della regione per un bottino di circa 300mila Euro. Tre connazionali sono stati assicurati alla giustizia mentre altri tre sono latitanti: uno in Italia e gli altri due in Albania, attualmente ricercati dall’Interpol. Ai sei viene contestata l’associazione a delinquere allo scopo di commettere reati di tipo predatorio.

Il clan agiva in modo coordinato. Veniva effettuata dapprima la ricognizione del luogo dove era previsto il colpo. Solitamente l’operazione veniva svolta nei fine settimana approfittando delle tenebre. Il gruppo si avvicinava a volto coperto, uno di loro girava le telecamere delle abitazioni in modo da non essere ripresi e forzavano gli infissi per entrare. Entrati nell’appartamento usavano il metal detector per individuare gli oggetti di valore e con la mola a disco poi aprivano le casseforti. I sei comunicavano tra loro durante le azioni ladresche usando numeri di telefono intestati a ignari cittadini (pakistani), utenze che venivano disattivate a operazione effettuata.

Nello scorso ottobre le operazioni ladresche hanno avuto termine dopo che la proprietaria di un appartamento aveva visto che le telecamere erano state manomesse e aveva dato l’allarme. Le forze dell’ordine hanno intercettato uno dei componenti la banda che in macchina percorreva le vie adiacenti. Sul veicolo sono stati trovati gli arnesi da scasso, mentre altri due complici sono stati arrestati in flagranza durante un’operazione ladresca compiuta due mesi dopo.

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