Soddisfatti i Karl Zeller e Daniel Alfreider, i due parlamentari Svp membri della Commissione dei Sei e dei Dodici.
Dopo anni di lunghe e difficili trattative con il Ministero dell’Ambiente, il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi due norme di attuazioni storiche per le Province autonome di Trento e di Bolzano, ossia la norma relativa all’esercizio del prelievo venatorio all’interno dei parchi naturali istituiti dalle nostre Province e la norma relativa all’esercizio del prelievo venatorio delle specie cacciabili. Lo annunciano i parlamentari sudtirolesi Karl Zeller e Daniel Alfreider, membri della Commissione dei Sei e dei Dodici.“Per quel che concerne le nostre competenze autonome queste due norme di attuazione rappresentano un ulteriore importante passo in avanti, in quanto le nostre competenze primarie relative alla caccia potranno poggiare finalmente su basi giuridiche più solide. Con queste norme è stata finalmente riconosciuto il nostro regime particolare in questo ambito, il che non sarebbe stato possibile se la nostra regolamentazione sulla caccia non fosse stata esemplare“, sottolineano i parlamentari SVP.
La norma di attuazione relativa all’esercizio del prelievo venatorio specifica le funzioni di pianificazione, regolazione e controllo delle due Province autonome per l’esercizio della competenza legislativa riconosciuta dai rispettivi statuti d’autonoma, come la disciplina delle forme di caccia esercitabili nel territorio provinciale e la possibilità di prelievo di selezione degli ungulati. Inoltre, viene demandato alla legge provinciale la disciplina di condizioni, modalità e procedure con le quali può essere consentita ed esercitata l´attività venatoria all’interno dei parchi naturali istituiti dalla Provincia. La norma di attuazione sull’esercizio del prelievo delle specie cacciabili prevede che il Presidente della Provincia autonoma possa disporre temporanee variazioni dell’elenco delle specie cacciabili stabilito dalla normativa statale, dopo aver effettuato, in linea con il quadro normativo europeo, la valutazione della consistenza della specie in rapporto allo specifico territorio considerato, per garantire la tutela degli interessi ambientali. Queste variazioni sono disposte d’intesa con il Ministero dell’Ambiente, previo parere dell’Ispra e sentito il Ministero per le politiche agricole. A tutela degli interessi ambientali è previsto anche che il Presidente della Provincia autonoma revochi il provvedimento, qualora lo stato complessivo della specie interessata divenga non soddisfacente.
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