“Vuole che mi comporti in maniera islamica.”
È stata ascoltata per un’ora e venti minuti ieri una ragazza sedicenne altoatesina di origini straniere nell’ambito del processo nei confronti del padre accusato di abuso di mezzi di protezione. È stato sentito anche il padre iscritto nel registro degli indagati dal pm Donatella Marchesini titolare dell’indagine nei suoi confronti. Oltre ai due sono stati sentiti anche gli agenti della Polizia che due anni fa intervennero in casa della famiglia in occasione di un diverbio violento.
La ragazza accusa il padre di picchiarla frequentemente perché contrario alla sua pretesa di comportarsi secondo i canoni occidentali, di usare il cellulare, di vestirsi come le sue coetanee italiane, e quindi di rifiutare il velo. Il padre le imporrebbe la religione d’origine, non sopporta la sua pretesa di coltivare amicizie al di fuori dell’ambito familiare. Questi comportamenti scatenerebbero la violenza del padre con conseguenti frequenti percosse.
Il genitore ha negato le accuse della figlia: mai alzato le mani. Anche gli agenti che hanno testimoniato hanno confermato la sua versione. Il giudice Carlo Busato ha stabilito che sentite le parti e le testimonianze degli agenti nella prossima seduta del 12 ottobre si procederà alla discussione e dunque alla sentenza.
Anche quest’anno le Confederazioni sindacali CGIL/AGB, SGBCISL e UIL-SGK ripropongono la tradizionale Festa del 1°…
“Alle elezioni europee, io voterò Giorgia, orgogliosa del nostro Premier, Meloni. Io condivido le sue…
Un contributo a favore dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni iscritti alla rispettiva gestione dei…
Visita lampo di Papa Francesco oggi a Venezia. Bergoglio è atterrato con l'elicottero alle 7.55…
Girano perlopiù in coppia, in abiti civili o in divisa, per le strade e le…
Il comitato per l’ordine e la sicurezza, riunito in commissariato di governo mercoledì, ha dato il…