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Referendum. Ambasciatore Usa “la vittoria dei No sarebbe un passo indietro” Sollevazione del fronte del No4 min read

13 Settembre 2016 3 min read

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Referendum. Ambasciatore Usa “la vittoria dei No sarebbe un passo indietro” Sollevazione del fronte del No4 min read

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In foto: John Phillips

La vittoria dei ‘no’ nel referendum sulle riforme costituzionali sarebbe un “passo indietro” per attrarre gli investimenti stranieri in Italia. Questo il giudizio dell’ambasciatore Usa in Italia, John Phillips, intervenuto a Roma ad un convegno al Centro studi americani.

Dagli Stati Uniti, dice Phillips, si osserva il dibattito in corso nel nostro paese e il referendum è considerato una “decisione italiana”. Ma, aggiunge l’ambasciatore, “l’Italia deve garantire di avere una stabilità di governo” per attrarre investimenti stranieri. Perché, prosegue Phillips, “63 governi in 63 anni non danno garanzie”. Per Phillips, “il referendum offre una speranza e una opportunità per la stabilità di governo”. Gli amministratori delegati delle grandi aziende, sottolinea Phillips, “stanno osservando” quanto avviene in Italia.

“Con il rispetto che si deve all’ambasciatore di una grande naziona amica, va sottolineato il fatto che l’intervento del rappresentante degli Stati Uniti nel merito del nostro referendum costituzionale contro il ‘No’ si configura come un’ingerenza bell’e buona. Eppure, il tempo delle ‘Repubbliche delle banane’ doveva esser finito da un ‘pezzo’…”. Lo dichiara Bobo Craxi, del Comitato socialista per il ‘No’ alla riforma costituzionale ‘Renzi-Boschi’, commentando le opinioni espresse dall’ambasciatore americano a Roma, John Phillips.

“La prova che in politica estera gli americani sbagliano spesso cavallo e provocano disastri, che poi il resto del mondo paga e duramente, si ha anche nel piccolo caso Italia, dove un diplomatico dà giudizi avventurosi e apodittici, ma su misura, sul referendum costituzionale, a tutela del cameriere pro tempore Matteo Renzi”. Così in una nota Maurizio Bianconi, deputato dei Conservatori e Riformisti.       “Vergogna per il servo e vergogna per il padrone. Un motivo in più per valutare la prepotenza e l’arroganza di questi parvenus che già ci hanno regalato Libia, Siria, Isis, Irak e ci stanno per offrire una 70enne bugiarda e malaticcia o uno che si commenta da sè”, conclude Bianconi.

Tutti i sondaggi, quelli sinceri, danno il fronte del No al referendum sulle riforme in continua crescita e questo sta spaventando i poteri forti che hanno appoggiato il governo Renzi e vorrebbero prolungarne la vita fino al termine della legislatura”. Lo dichiara Roberto Calderoli della Lega.      

L’ambasciatore americano a Roma ha spiegato oggi che una vittoria del No al referendum costituzionale rappresenterebbe un brusco passo indietro per l’Italia e subito dopo ha aggiunto che tra le conseguenze il Paese perderebbe parte degli investimenti esteri possibili. Quelli destinati ad arrivare in caso di successo della riforma. Mi pare un’ingerenza grave nelle vicende interne di un alleato”. Lo scrive Gianni Cuperlo sulla sua pagina Facebook.   

“Sono cose da non credere… Ma per chi ci prendono?”. Pier Luigi Bersani commenta così le parole dell’ambasciatore Usa, John Phillips. “Qui c’è una cosa di fondo: aver allestito un appuntamento come fosse un giudizio di Dio darà fiato alla speculazione finanziaria e a tutti quelli che vogliono mettere mano sul nostro destino”.

”La dichiarazione dell’ambasciatore americano John Phillips in favore del referendum è del tutto fuoriluogo. E il suo netto schieramento con un giudizio negativo sulle questioni interne italiane mi sembra che vada ben al di là dei suoi compiti istituzionali. Gli effetti di instabilità tanto auspicati da lui se dovesse vincere il No, non sarebbero per niente neutralizzati in caso di vittoria del Sì”. Lo afferma Stefano Maullu, europarlamentare Forza Italia. 

“Gravi e inaccettabili le parole dell’Ambasciatore Usa sul referendum costituzionale: il rappresentante in Italia di un governo straniero non può in alcun modo permettersi intromissioni di questo tipo nella politica interna”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni

”Le dichiarazioni dell’ambasciatore Usa in Italia, John Phillips, in merito al referendum costituzionale che si dovrà tenere nei prossimi mesi rappresentano, e lo dico da atlantista convinto, un’ingerenza inaccettabile che rispediamo con decisione al mittente. L’Italia è un Paese occidentale con una democrazia strutturata e matura. L’articolo 1 della nostra Carta fondamentale dice che ‘la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione’”. Lo dichiara il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta. 

“Il signor ambasciatore Usa si faccia gli affari tuoi e non interferisca, come troppe volte è già accaduto in passato, nelle vicende interne italiane. Spero che a novembre vinca Trump che ha già garantito che si occuperà delle questioni di casa sua. Se a votare sì al referendum sono i massoni, i banchieri e i poteri forti allora ancora più convintamente ci schieriamo per il no, ovvero per la libertà e il bene degli italiani”.Così il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini s

“Quella dell’ambasciatore Usa in Italia, più che un auspicio, è un’ entrata a gamba tesa ingiustificata negli affari interni dell’Italia, eseguita su delega di un presidente alla fine del suo mandato. Peraltro, è fondata su una valutazione errata della riforma costituzionale, che in realtà non produrrebbe, se approvata, gli effetti sperati dal diplomatico”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia, Altero Matteoli.

Fonte: http://www.tribunapoliticaweb.it/news-in-evidenza/2016/09/13/33797_referendum-ambasciatore-usa-la-vittoria-dei-no-un-passo-indietro-sollevazione-del-fronte-del-no/