Stamane, come ormai accade da alcuni anni a questa parte, la Città di Bolzano e l’ANPI provinciale hanno ricordato i 23 giovani militari/patrioti barbaramente uccisi dai nazifascisti all’alba del 12 settembre del 1944 nella caserma Mignone ad Oltrisarco. Alla cerimonia sono intervenuti il Sindaco Renzo Caramaschi, il vice Christoph Baur, la Giunta comunale, il Viceprefetto vicario di Bolzano Franceca De Carlini, rappresentanti dell’ANPI, delle associazioni combattentistiche e d’arma e delle forze dell’ordine.
Una tragica vicenda quella dei martiri della Mignone, rimasta a lungo semi-sconosciuta e portata alla luce dopo tati anni grazie ad un certosino lavoro di ricerca e meticolosa ricostruzione dei fatti ad opera di Carla Giacomozzi dell’Archio Storico cittadino, da cui è scaturito anche Il libro: “23. Un eccidio a Bolzano” che illustra la storia, le vittime, gli esecutori e le memorie dell’ eccidio Un lavoro nato, come detto, da una lunga ricerca storica, resa possibile dallo studio di carte d’archivio e soprattutto dagli incontri con i familiari degli uccisi.
Stamane alla cerimonia nella piazzetta posta in fondo a via del Parco a Oltrisarco dove un tempo sorgeva la caserma Mignone.hanno partecipato anche alcuni familiari dei 23 giovani uccisi perchè avevano preso parte a movimenti di Resistenza. Erano militari di varie regioni italiane che dopo l’8 settembre 1943 avevano deciso di combattere per il Regno del Sud, e che in Puglia avevano svolto il loro addestramento Vennero catturati fra il 1943 e il 1944 nell’Italia centrale e settentrionale dai militari tedeschi e quindi trasferiti prima in carcere a Verona e poi nel Lager di via Resia. Il 12 settembre 1944 furono giustiziati con colpi di pistola sparati alle spalle nella caserma Mignone e subito seppelliti in una fossa comune del cimitero di Oltrisarco. Solo nel 1945 i loro corpi furono riesumati e tumulati nel cimitero militare di San Giacomo.
Nel suo intervento il Sindaco Renzo Caramaschi ha ricordato come questi giovani soldati volessero riscattare l’esitenza di un Paese caduto per vent’anni sotto il fascismo. “Hanno creduto nella democrazia e per questo hanno pagato. A distanza di tanti anni – ha detto il Sindaco – la violenza della guerra e la violenza sull’uomo non cessano. Sembra quasi che la parola “pace” dia fastidio. Pare davvero che l’umanità non abbia imparato nulla dall’esperienza tragica di tanti uomini a cui guerre e violenze di ogni genere hanno tolto il diritto di costruirsi un’esistenza. Questo purtroppo il quadro di un mondo nel quale l’umanità ansima e si disperde.
Ritengo perciò importante partecipare con dolore e convinzione a queste cerimonie perché spero che possano rappresentare un piccolo contributo in questo mare di violenza per riuscire a guardare ancora con fiducia al futuro della nostra Nazione, dell’Europa e della nostra Città, affinchè che possa svilupparsi in pace e nella dignità di tutti”.
Anche il Vice Sindaco Christoph Baur ha sottolineato quanto sia ancora attuale e importante ricordare questi tragici episodi del passato per poterli mettere in relazione con i conflitti (anche quelli attuali) che ogni giorno mietono vittime in tutto il mondo. Ricordare affinché non si ripetano gli errori del passato. Orfeo Donatini presidente dell’ANPI provinciale ha voluto rendere omaggio alla Memoria delle giovani vittime sottolineando l’ attualità del messaggio e dei valori che ci hanno lasciato.
In occasione di questa ricorrenza, da segnalare anche la rappresentazione di uno spettacolo teatrale della Cooperativa Prometeo dal titolo: “Platino – Un eccidio a Bolzano” tratto dalla ricerca storica di Carla Giacomozzi e messo in scena nella sala polifunzionale di Oltrisarco in piazza A. Nikoletti. Lo spettacolo narra la vicenda dei 23 uccisi a Bolzano il 12 settembre 1944 ed è interamente costruito con materiali scientifici raccolti nel corso della ricerca.
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