Bolzano. Castel Mareccio gioiello di famiglia assolutamente inutilizzato

di Pinuccia Di Gesaro
Castel Mareccio, unico castello interno alla città, ai limiti settentrionali del centro storico, circondato da un ampio vigneto, in zona limitrofa al Talvera, perfettamente ristrutturato alcuni decenni fa dalla Azienda di Soggiorno che ne è proprietaria, è uno manufatto che si presterebbe a diversi impieghi di grande prestigio, che valorizzerebbe l’edificio e di conseguenza anche la città. Invece praticamente è inutilizzato. I rappresentanti neoeletti in consiglio comunale di Uniti per Bolzano si sono accorti di questa “distrazione” della Amministrazione cittadina e propongono di valorizzarlo con mostre, con visite guidate e di utilizzarlo anche per la per celebrazione di matrimoni.

Il possente maniero del 1200, trovandosi in fondovalle, è privo delle abituali caratteristiche difensive dei castelli medievali e si suppone che fosse residenza di rappresentanza dei proprietari. Il nucleo originario del castello fu costruito da Bertoldo Bauzanaurius e i suoi figli furono chiamati “von Maretsch” dal nome del possedimento terriero – un esteso vigneto – che circondava il castello. L’aspetto attuale con i quattro torrioni circolari e cortile interno con loggia ad arcate, si deve ai rifacimenti cinquecenteschi promossi dalla famiglia Römer. Allo stesso periodo risalgono le decorazioni pittoriche interne, dovuti a rappresentanti del tardo manierismo tedesco. Nello splendido salone Römer, al primo piano, accanto ai monocromi con Scene bibliche e allegorie delle Virtù, una rappresentazione del castello stesso, cinto dal fossato. Risalgono a quell’epoca anche gli affreschi di altre due sale, della Sala Thun e della Sala Hendl.

Passato attraverso molte proprietà, subì un periodo di abbandono nel 1800 fino a quando, nel 1919 venne scelto come Archivio di Stato. Nel 1975 è stato acquistato dalla Azienda di Soggiorno di Bolzano che lo ha restaurato e attrezzato quale moderno Centro Convegni e sede per mostre, concerti e molte altre manifestazioni. Tra queste ricordo i Salotto del libro, le rassegne internazionali del libro tenutesi nella seconda metà degli Anni Novanta, che portarono a Bolzano il meglio dell’editoria italiana, tedesca e slava. Rare e non di altissimo livello le iniziative dopo il Duemila. Praticamente il castello cittadino, di proprietà della Azienda di Soggiorno ma gestito dalla Associazione Castelli, è un gioiello di famiglia assolutamente inutilizzato.

Per la precisione il past-president della Azienda di Soggiorno Dado Duzzi aveva fatto una proposta alla precedente amministrazione comunale per un recupero prestigioso molto articolato, che se realizzato avrebbe impiegato il castello in maniera non saltuaria e che lo avrebbe rilanciato sul piano del riconoscimento artistico che gli spetta. Ma non se ne fece nulla.

IL Partito Democratico riprende la proposta di Uniti per Bolzano aggiungendo a quella proposta anche altri utilizzi del prestigioso maniero.  Aspettiamo se ci saranno sviluppi.

 

 

 

Pinuccia Di Gesaro

Giornalista, scrittrice, editore.

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Pinuccia Di Gesaro

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