Direzione del Pd. Renzi “chi vuole che lasci chieda il congresso e lo vinca” Respinto spazio al no al referendum. solo 8 voti a favore”

“Altri stanno dicendo che in caso di sconfitta c’è la recessione, ma non e’ la mia linea. Io dico che se il referendum passa la classe politica ha scritto la più bella pagina di autoriforma fatta in Occidente. Se il referendum avrà un risultato positivo, se si chiude la discussione sulle riforme degli ultimi 30 anni, in Italia parte il futuro”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi alla Direzione del Pd. e ha aggiunto “Si dice che la segreteria non si prende le sue responsabilità. Ma dopo il 41 per cento in sala stampa non sono andato io, alla fine del primo turno sono andato io”. Da parte mia c’è un atteggiamento per cui se mi si dice non andare a Napoli perchè si perde, io ci vado perchè non abbandono i candidati: ci ho messo la faccia quando si è perso, non quando si è vinto”, nel suo intervento tanti gli accenni al dibattito interno. In particolare  “La stagione in cui uno, dall’alto della sua intelligenza, pensa di abbattere il segretario è finita. La strategia del conte Ugolino non funziona: se volete i caminetti prendete un altro segretario, perchè con me si aprono le finestre”. Da Prodi e Veltroni, ho sempre detestato chi attacca il segretario senza una strategia alternativa: se hai i numeri, il partito è di tutti” “Finchè il segretario lo faccio io le correnti non tornano a governare il partito, e lo dico soprattuto ai renziani”. In quanto al doppio incarico Renzi ha affermato con forza “Se volete che lasci non avete che chiedere un Congresso e vincerlo. Se volete dividere la carica di segretario da quella di candidato premier proponete una modifica statutaria. Io, come sempre, sarò in prima fila al fianco di chi vincerà”. Poi rivolto a Cuperlo ha detto “Gianni: io sono fuori dal talent, ci sono dentro solo per la vostra rappresentazione macchiettistica del talent”.  “Io non ho bisogno di uscire dal talent, voglio stare fuori dal racconto stereotipato che parte di noi manda avanti dicendo che al governo c’è un gruppo di arroganti chiuso nel giglio magico”, ha aggiunto il premier.

“Il tema del partito è cruciale”. Lo ha detto Andrea Orlando, alla Direzione del Pd. “Oggi abbiamo dei punti debolezza da superare: una conflittualità interna che non ha precedenti nel centrosinistra italiano e un partito irrisolto. Non possiamo cavarcela dicendo che le ricette del passato non sono più sufficienti: il tema del partito è cruciale”, ha spiegato il ministro della Giustizia.   “Io non partirei dal doppio incarico o dalla legge elettorale, proverei ad affrontare il cuore del tema: le diseguaglianze che alimentano le paure”, ha aggiunto Orlando per il quale “non è sufficiente dire che aspettiamo la ripresa, il tema è come ricostruire un rapporto che dia cittadinanza agli ultimi”.

“Non parliamo sempre e solo di noi stessi. Apprezzo Gianni e Roberto, ma non vorrei che loro chiedano a Renzi di non fare il leader solitario per poi passare delle sedute a discutere su come fare la leadership nel partito”. Lo ha detto Graziano Delrio, alla Direzione del Pd, replicando a Cuperlo e Speranza. “Discutiamo ma non di noi, di leadership o di legge elettorale -ha detto il ministro delle Infrastrutture-. Discutiamo, molto, di chi non è andato a votare, di chi non è convinto o ha paura. Raccogliamo la sfida di chi non ci capisce o non ci conosce. Questo è il ruolo di una comunità politica, dare un orizzonte o un senso”.

“Sono preoccupato, se non comprendiamo fino in fondo il messaggio delle amministrative rischiamo di consegnare il Paese a nuovi e vecchi populismi”. Lo ha detto Roberto Speranza alla Direzione del Pd. “Abbiamo raccontato un Paese fuori dalla crisi quando una parte consistente del Paese si sente con due piedi nella crisi, il problema è la distanza tra il nostro racconto e la vita quotidiana delle persone -ha aggiunto il leader della minoranza Pd-. La relazione del segretario amplifica questo divario, non lo riduce”. Speranza si è rivolto direttamente a Renzi: “Ti dico questo non per rompere le balle ma perchè penso che l’Italia si salva se il Pd ce la fa e invece mi pare che stiamo portando il Pd a sbattere. Siamo in tempo, ma ci vuole una svolta vera a partire da una consapevolezza che nella relazione del segretario è insufficiente e rischia di portarci a sbattere. Così non si va da nessuna parte”. Per Speranza, “Renzi non si deve dimettere, ma Matteo devi fare quello non hai fatto fino ad oggi: il segretario del Pd”.

“La sperimentazione del doppio incarico è fallita. Al prossimo Congresso io non sosterrò un capo, ma un ticket fatto da un candidatura solida per la guida del governo e una personalità diversa per la guida del partito”. Lo ha detto Gianni Cuperlo nella sua relazione alla Direzione del Pd “Mi permetto di dire fermati e rifletti: abbiamo subito una sconfitta, stai disperdendo parte della storia mia e di altri”. Ha aggiunto Cuperlo,  rivolgendosi a Matteo Renzi. “Se puoi, esci dal talent di una Italia patinata e fatta di opportunità e scopri la modestia, che non è nel tono della voce ma guardare alla vita”, ha aggiunto il leader di SinistraDem.   “Sei vissuto come avversario da una parte della destra ma anche da un pezzo della sinistra, e per chi ha scelto questo simbolo è un dramma”, ha proseguito Cuperlo aggiungendo: “Senza una svolta, condurrai la sinistra a una sconfitta storica”. L’esponente della minoranza Pd ha chiesto modifiche all’Italicum (“hai detto non ci sono i numeri, ma se non proviamo è difficile trovarli i numeri. Proviamo o anche la partita del referendum sarà molto più difficile e in salita), poi ha sottolineato: “Tu hai ereditato limiti e colpe non tue, ma tu hai scelto di non cambiare la rotta. E’ un errore, è bene cercare strade diverse”.

Fonte: http://www.tribunapoliticaweb.it/news-in-evidenza/2016/07/04/31818_dorezione-del-pd-renzi-vuole-lasci-chieda-congresso-lo-vinca-cuperlo-fermati-rifletti-subito-sconfitta/

 

 

 

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