Bolzano. La grande coalizione potrebbe anche funzionare

Domenica scorsa Renzo Caramaschi ha vinto le primarie ed è diventato sindaco di Bolzano. Purtroppo da allora non è ancora chiaro se riuscirà a rimanerlo, considerando che entro il 22 giugno il Consiglio Comunale di Bolzano dovrà approvare il documento programmatico e la giunta del sindaco. Già nella scorsa consiliatura l’ex sindaco Luigi Spagnolli aveva mollato la spugna perché non c’erano i numeri per formare una maggioranza stabile per sostenere la giunta e anche questa volta la situazione pare alquanto difficile. Leggendo i quotidiani sembra che ci si meravigli della situazione. Per alcuni, considerando l’intenzione dei Verdi di entrare in maggioranza, non dovrebbero esserci problemi per formarne una stabile. Evidentemente non si tiene conto a sufficienza di quanto gli esponenti della Stella Alpina bolzanina e non solo hanno detto più volte durante tutta la campagna elettorale. Cambiare idea ancora una volta per permettere a Renzo Caramaschi di formare la giunta potrebbe essere visto dagli elettori della SVP come una presa in giro. È vero, in politica si fanno i compromessi, certe volte sono persino necessari, ma questo vale solamente per la SVP oppure anche per gli altri? Uno sforzo lo potrebbero fare anche altri, Verdi compresi, ma da come si apprende dai media questi non ci pensano proprio a sostenere una giunta assieme ai colleghi del centrodestra. I tempi cambiano e molti in casa SVP lo hanno capito, esattamente come Angelo Gennaccaro e persino Matteo Bonvicini che non pongono veti al Sindaco. Il Pd vorrebbe continuare a formare una maggioranza con i Verdi, ma se non sbaglio alla “Leopolda” di Bolzano c’era anche Giorgio Holzmann, pertanto non dovrebbe essere troppo difficile dialogare con lui e Benussi. A volte in Politica ci si dimentica troppo in fretta oppure si pensa che le persone si dimentichino delle promesse fatte, ma non sempre è così. Infatti sempre meno persone vanno a votare e già questo dovrebbe far riflettere, sia al centro-sinistra, sia al centro-destra, compresi i vari movimenti di opposizione e di centro. È vero, le grandi coalizioni non sono sempre vincenti, ma neppure necessariamente perdenti. La città è spaccata a metà e tutti i partiti dovrebbero prenderne atto. Che fare allora, accettare nuovamente il modello centro-sinistra con i Verdi e SVP oppure tentare un allargamento oltre i soliti schemi? Sostenere oggi che si è fatto così negli ultimi dieci anni, non significa che bisogna andare avanti per forza in questo modo. Del resto, anche il centrodestra dovrebbe assumersi delle responsabilità di “governo cittadino”, possibile unicamente allargando la coalizione. Fondamentalmente è questo il pensiero del probabile futuro vice-sindaco, Christoph Baur, che intelligentemente vuole andare oltre gli schemi per unire, anziché dividere su ciò che dovrebbe interessare tutti, il futuro della città. Perché non provarci allora? Per il commissario c’è sempre tempo.

Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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