Barriera al Brennero, CNA studia le proposte alternative

Corrarati: gravi danni all’economia. Confronto con gli autotrasportatori del Nordest

La CNA del Trentino Alto Adige, insieme ai colleghi del Nordest, studia soluzioni alternative alla barriera che l’Austria vuole realizzare al Brennero per controllare il flusso di migranti, che potrebbero provocare code chilometriche e disagi a autotrasportatori e automobilisti. Ad esempio controlli ai Tir fermi nelle aree di servizio da parte degli agenti di Italia e Austria e transito libero al confine.

“Il Brennero è il valico alpino che registra il maggior traffico di merci su strada con 29 milioni di tonnellate, a cui si aggiungono 11,7 milioni di tonnellate che transitano su treno. Crocevia fondamentale per il collegamento logistico con il Nord Europa: transitano 6000 veicoli al giorno. I controlli rigidi previsti dall’Austria ai propri valichi e che verranno applicati anche al trasporto industriale porteranno rallentamenti nel flusso delle merci e ripercussioni su tutta la filiera produttiva e distributiva, oltre a costi per le imprese di autotrasporto che peseranno sul consumatore finale. Un veicolo industriale fermo costa a un’azienda circa 60 euro l’ora: un ritardo di sole 2 ore comporterebbe un aumento medio dei noli del 10%”, spiega Piero Cavallaro, responsabile CNA-FITA del Trentino Alto Adige.

Nel 2015 l’Autostrada del Brennero ha registrato un volume di traffico pesante di 1.274,9 milioni di veicoli-km, pari al 7,1% del traffico autostradale italiano di veicoli pesanti, ed è risultato in salita del 3,2% nell’ultimo anno; considerando che la tratta monitorata è la A22 Brennero-Verona-Modena che conta 314 km, il volume nell’anno equivale a 523 veicoli pesanti all’ora che percorrono l’intero tratto.

“Le ripercussioni della barriera al Brennero non graverebbero solo sull’autotrasporto, ma anche sul manifatturiero, a causa dell’aumento dei costi”, sottolinea Claudio Corrarati, presidente regionale della CNA. “Proprio adesso che il clima di fiducia dei comparti trasporti e manifattura, rilevato dalla Camera di Commercio di Bolzano, è in netto miglioramento. Senza contare che il 2015 si è chiuso con un record di 4,35 miliardi di euro di merci altoatesine esportate con destinazioni europee prevalenti la Germania (33,3%) e l’Austria (10,7%)”.

La direttrice del Brennero viene utilizzata in prevalenza dalle imprese del Nord Est  per il trasporto dei prodotti del made in Italy verso Austria, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia e Svezia. L’export di Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige verso questi sette Paesi europei vale 30 miliardi di euro. Ecco perché sono in programma incontri interregionali di CNA, che coinvolgeranno anche la Confederazione nazionale, per stilare un elenco di proposte operative alternative alla barriera.

 

 

 

 

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