Claudio Corrarati, presidente di CNA del Trentino Alto Adige, e Piero Cavallaro, responsabile del settore autotrasporto CNA-Fita del Trentino Alto Adige, saranno questa sera (2 maggio) ospiti della puntata di Quinta Colonna, condotta da Paolo Del Debbio, in onda su Rete 4 alle 20.30. Corrarati e Cavallaro parleranno in diretta dal confine del Brennero per spiegare le preoccupazioni degli artigiani autotrasportatori nei confronti delle barriere che sta realizzando l’Austria al valico di frontiera, con l’intensificazione dei controlli su tutti i veicoli, per arginare l’ingresso di profughi sul territorio austriaco.
L’associazione dei trasportatori di CNA partecipa all’iniziativa concordata in seno al Comitato Scientifico della Rivista Tir del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, d’intesa con Radio24: è stato lanciato l’hashtag Twitter #BrenneroMerci per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi di un blocco o di un rallentamento dei traffici al Brennero. “Il Brennero è “in casa nostra” ed è uno dei punti nevralgici del trasporto merci. La sua chiusura, di certo non per volontà dell’Italia e dell’Alto Adige, avrà inevitabili ripercussioni sull’economia”, avverte Piero Cavallaro, responsabile CNA-FITA del Trentino Alto Adige.
Nell’hashtag #BrenneroMerci confluiranno in un’unica voce tutte le testimonianze, i commenti e le segnalazioni di chi percorre o fa percorrere il Brennero per trasportare o far trasportare merci. La redazione di Radio 24 le raccoglierà e le rilancerà per tenere informati gli ascoltatori attraverso le due trasmissioni dedicate al mondo dei trasporti: Container, in onda ogni sabato alle 13.15, e #Autotrasporti, ogni lunedì alle 13.45. “Il Brennero – rileva la CNA-Fita – è un crocevia fondamentale per il collegamento logistico con il Nord Europa. dal Brennero transitano 6000 veicoli al giorno per 42 milioni di tonnellate di merci ogni anno, di cui il 70% su gomma. I controlli rigidi previsti dall’Austria ai propri valichi e che verranno applicati anche al trasporto industriale porteranno rallentamenti nel flusso delle merci e ripercussioni su tutta la filiera produttiva e distributiva, oltre a costi per le imprese di autotrasporto che peseranno sul consumatore finale. Un veicolo industriale fermo costa infatti a un’azienda circa 60 euro l’ora: ciò significa che un ritardo di sole 2 ore comporterebbe un aumento medio dei noli del 10%”.
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