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Affaire Aeroporto

29 Maggio 2016

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Affaire Aeroporto

Liliana Di Fede tra libertà di coscienza e coerenza intellettuale

L’Italia è un paese particolare, anzi particolarissimo. La politica poi è un affare antico, anzi antichissimo. Ed il popolo? Volubile come forse nessun altro al mondo. Dai tempi di Cesare nella penisola è tutto particolare, il romano era un aristocratico puro ma fu candidato dei Populares (oggi sarebbero i Democratici) e tribuno della plebe, non male per chi si vantava d’essere imparentato con Venere. In tempi più recenti fu Mussolini, convinto anti cattolico a firmare il patto del Laterano, lui di matrice socialista. Era repubblicano ma all’occasione divise il potere con il Re. Coerenza sempre in soffitta e Macchiavelli sul comodino. Oggi, uno dei problemi più spinosi per un partito politico è lo schierarsi pro o contro un quesito referendario. Molti ci rimisero l’osso del collo, in primis la Democrazia Cristina che beccò due pedate con aborto e divorzio. La cattolica Italia nel segreto dell’urna gettò la maschera. Ma passiamo all’ oggi, maggio 2016 Bolzano. Capita che la nostra provincia creda nell’aeroporto cittadino e decida d’investirci. Capita che l’investimento non sia come previsto. Capita che allora la provincia decida d’ampliare l’aeroporto per dare un senso agli investimenti. Qualcuno in provincia azzarda perfino uscite di questo tenore: “i bolzanini saranno contenti, si lamentano di continuo d’esser fuori dal mondo.” Laives invece insorge. La pista “allungata” sarebbe un disastro. Rumore, inquinamento e molto altro. Seguono a ruota Pineta e San Giacomo ed alcuni paesi della “Bassa”. Tra i sindaci contrari anche Liliana Di Fede del comune di Laives. Qualcuno ci specula, pare strano infatti che un sindaco Pd si metta di traverso, invece va proprio così. Liliana firma due ricorsi, non poco, il fulcro del pensiero dei comitati del “no” dovrebbero ringraziare. In queste ore Liliana Di Fede ribadisce il no secco, non è più prima cittadina di Laives ma cittadina, qualcuno arriccia il naso, visto che il Pd ufficialmente appoggia il progetto.

Non resta che porle la fatidica domanda: si può essere segretari del Pd locale e contro l’opera magna provinciale?

Liliana Di Fede: “Credo di sì” Da sindaca mi battei (firmando due ricorsi…) all’ampliamento dell’aeroporto. Non credo nel partito “bulgaro” e scindo tra nazionale, locale e micro locale. Conosco la situazione del paese in cui ero sindaca e quindi non posso che dire “no”.

Coerenza ed onestà intellettuale, ma ad Arno che diciamo?

 “Arno lo vorrei ringraziare, il referendum è una buona cosa dato che a decidere è il popolo e non la politica. Avrei a suo tempo preferito più sinergia tra provincia e comuni. Rispetterò il risultato ma per libertà di coscienza voterò “no”.

 Una posizione chiara e netta quella di Liliana Di Fede, coerente con il suo pensiero, identico dall’inizio della vicenda. Un caso raro nel panorama politico locale e perfino nazionale. A qualcuno sicuramente verrà da speculare comunque, ma un politico locale (per giunta ex amministratore di paese) deve scindere e vivisezionare il pensiero cercando di non perdere il filo con la coerenza politica ed il legame con la popolazione, sempre complesso. Non sempre quindi Macchiavelli è la soluzione ad ogni impasse politica. Il fronte per il “no” ne guadagnerà sicuramente Questa presa di posizione merita un plauso in un paese strano come il nostro, ove una dittatura cadde in seno ad una votazione…

Giornalista pubblicista, originario di Bolzano si occupa di economia, esteri, politica locale e nazionale