Roland Turk, “Il referendum su Benko lo dimostra: la legge sulla par condicio è estremamente necessaria”

Roland Turk, “Il referendum su Benko lo dimostra: la legge sulla par condicio è estremamente necessaria”

Il garante della legge sulla par condicio ne è convinto: senza una regolamentazione di legge non è possibile che su questioni scottanti emerga una panoramica equilibrata e pluralista delle opinioni.

Roland Turk, presidente del Comitato provinciale per le comunicazioni che vigila sull’applicazione della legge sulla par condicio – la norma statale che regola dal 2000 la propaganda elettorale, sottolinea le conseguenze disastrose che può avere una consultazione popolare non soggetta a regole.

Il referendum sulla questione “Benko” era un simile caso, in quanto non rispondeva ai criteri previsti dalla legge sui referenda. Questo ha avuto come conseguenza un tipo di propaganda del tutto particolare. Questo referendum “selvaggio” rappresenta il primo caso in Alto Adige che permette di verificare gli effetti negativi di consultazioni non regolamentate.

Per esempio, se in caso di referenda sottoposti a regole possono diffondere pubblicitá elettorale solo gruppi di interesse e partiti che hanno uninteresse oggettivo al loro posizionamento sulla questione in gioco, nel caso “Benko” hanno invece diffuso pubblicità in maniera massiccia persone che avevano un interesse soggettivo alla realizzazione del complesso edilizio.

Il Comitato provinciale per le comunicazioni fa poi riferimento a ulteriori regole per una propaganda elettorale regolare: per esempio, secondo la legge sulla par condicio i media come giornali o portali online non possono fare sconti legati alla quantitá degli annunci pubblicitari elettorali, e i partiti in competizione possono presentare le loro posizioni addirittura gratuitamente alla radio e in televisione. Infine, nella fase finale, ovvero durante la votazione, la propaganda elettorale é fondamentalmente vietata, il che impedisce che venga esercitata un’influenza sul quorum e sulla percezione da parte di elettori ed elettrici, in grado di cambiare gli esiti della consultazione all’ultimo momento.

Tutte regole che nel caso del referendum “Benko” non sono state applicate.

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