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Della Ratta, “ha ragione Artioli – il Piano Rifiuti ha fallito, si torni ai cassonetti stradali”

10 Aprile 2016

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Della Ratta, “ha ragione Artioli – il Piano Rifiuti ha fallito, si torni ai cassonetti stradali”

Della Ratta, “ha ragione Artioli – il Piano Rifiuti ha fallito, si torni ai cassonetti stradali”

Il nuovo Piano Rifiuti, voluto dalla politica, ha fallito e non può funzionare appieno senza un correlato sistema sanzionatorio, previsto ma mai attuato.
Dobbiamo prendere atto, dopo oltre due anni e mezzo dall’avvio del nuovo Piano Rifiuti, che questo ha generato tanti disagi ai cittadini: città più sporca, molto più sporca, a partire dai marciapiede per finire alle isole ecologiche, diminuzione dei cestini porta-rifiuti, ingombrante frequente presenza di bidoni per le strade (ma con il nuovo piano rifiuti non si doveva liberare la città dai bidoni?), bidoni tra l’altro spesso aperti perché stracolmi e puzzolenti, con materiale gettato a fianco degli stessi (ma non erano previste sanzioni per i condomini che non si attenevano alle regole?) afferma Claudio Della Ratta in una nota, evidenziando che benché sia aumentata la raccolta differenziata, a causa dell’inciviltà di alcuni cittadini questa non è di qualità, considerando che bastano pochi maleducati che conferiscono anche piccole quantità di materiale anomalo in una campana per fare dei danni enormi. Basta gettare lo sguardo all’interno delle campane per verificare presenze di materiale anomalo (dai fazzolettini di carta con gli escrementi dei barboncini, al sacchetto di nylon con dentro i giornali, solo per citare due esempi a caso, perché sappiamo tutti che all’interno delle campane si trova di tutto).
La raccolta differenziata si è rivelata, a valle dell’introduzione del nuovo piano rifiuti, un significativo costo per le casse pubbliche, considerato oltretutto il materiale scadente e contaminato conferito nelle campane. Solo per la cernita della plastica, al fine di eliminare l’impurità presente prima dell’invio al Consorzio di filiera che li acquista, abbiamo speso, nel 2015, 100.000 euro in più del 2014 (il costo è lievitato da 850.000 a 950.000 euro).
In sintesi gli introiti generati dalla raccolta differenziata sono pari a circa un milione l’anno, e vengono azzerati solo con il costo relativo alla cernita della plastica, continua il candidato del PSI per il Consiglio Comunale ospitato nella lista del PD, evidenziando che la  percentuale di raccolta differenziata si avvicina ora al 70% con notevoli costi di gestione di raccolta (5.346.000 euro nel 2015, aumentati di circa 400.000 euro rispetto al 2014). Aggiungiamo a questi costi tutto “il surplus” dei costi originato dagli incivili che non collaborano a quanto previsto dal nuovo piano rifiuti, e facciamoci una domanda: ma ne valeva la pena? Abbiamo una città più sporca, un materiale differenziato non all’altezza delle attese (molto del quale finisce comunque all’inceneritore), con dei costi spropositati e migliaia di cassonetti sempre in mezzo ai marciapiede. E, oltretutto, ci troveremo in futuro ad importare rifiuti da fuori provincia perché abbiamo un “termo-valorizzatore” sovrastimato. I cittadini, quelli virtuosi, che sono per fortuna tanti, sono ormai abituati a differenziare il materiale, e continueranno comunque a farlo, non converrebbe allora tornare alla situazione precedente, con i cassonetti stradali? Non ci potremo vantare del solo virtuale 70% di raccolta differenziata, e ci dovremo accontentare del 55% o 60%, ma almeno avremo una città pulita, un materiale raccolto di qualità e non dovremo importare rifiuti da fuori provincia, conclude Della Ratta.