Missa crismatis

La S. Messa del crisma del Giovedì santo è in funzione del servizio dei sacerdoti e dei diaconi. In questa funzione, in cui si benedicono anche gli oli santi, tra cui l’olio dei catecumeni, il crisma e l’olio per l’unzione degli infermi, viene espressa l’unità del presbiterio, infatti, sacerdoti provenienti da tutta la Diocesi concelebrano insieme al vescovo.

“Nel segno del crisma e degli oli santi celebriamo quello che siamo: cristiani, omini che appartengono a Gesù, il Cristo”, ha affermato il vescovo Ivo Muser all’inizio della S. Messa odierna, in cui egli ha espresso in particolar modo l’unità con il vescovo Karl Golser e con tutti i confratelli ammalati.

In occasione della celebrazione odierna il “missionario della misericordia”, fr. Markus Kerschbaumer, su incarico del vescovo Ivo Muser, ha tenuto l’omelia. Il frate cappuccino ha ricordato che i sacerdoti durante la loro ordinazione sacerdotale ricevono un incarico che trova espressione nelle opere spirituali e corporali della misericordia. Secondo il frate cappuccino uno dei principali compiti del sacerdote consiste nell’”essere messaggero della riconciliazione e nel redimere gli animi dal cuore spezzato”. In questo contesto il missionario della misericordia ha menzionato tre punti chiave: l’educazione della coscienza come condizione indispensabile perché il messaggio della riconciliazione possa essere recepito, l’essere riconciliati con se stessi e la confessione. Fr. Kerschbaumer ha quindi dato da riflettere sul fatto che non sia sempre facile esprimere la propria colpa e confessarsi davanti a un sacerdote, citando un pensiero di Papa Francesco: “Un bravo confessore deve coprire il peccatore con la coperta della misericordia.”

“Che possano esserci momenti di riconciliazione: nelle preghiere personali con l’intenzione di perdonare il fratello, la sorella; nella preghiera e nella meditazione della Sacra Scrittura, nella celebrazione della S. Messa e non per ultimo nel sì personale alla misericordia di Dio nel sacramento della riconciliazione”, ha concluso fr. Markus.

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