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Merano, Villa S.Marco aperta al pubblico3 min read

16 Marzo 2016 3 min read

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Merano, Villa S.Marco aperta al pubblico3 min read

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Merano, Villa S.Marco aperta al pubblico

Il prossimo fine settimana si celebra la 24ª edizione delle Giornate FAI di Primavera: visite straordinarie a offerta libera che, in tutta Italia, aprono le porte di beni architettonici, ambientali e culturali di norma non accessibili al pubblico e comunemente escluse dalle più note rotte turistiche.

Per la prima volta, il gruppo FAI di Merano – appartenente alla delegazione di Bolzano – cura una propria iniziativa offrendo la possibilità di visitare e conoscere un gioiello della città: Villa San Marco, in via Innerhofer 1. Noto per ospitare la sede dell’Accademia studi italo-tedeschi, l’edificio riserva splendidi spunti architettonici e custodisce una storia affascinante.

Villa San Marco sarà accessibile a tutti sabato 19 marzo dalle ore 10 alle 18 (visita riservata a soci FAI alle ore 11). Alle ore 16 interverrà, con delle letture ispirate alla storia del palazzo, la scrittrice Bruna Maria Dal Lago Veneri.

L’appuntamento è organizzato dal gruppo Fai di Merano (capogruppo Carla De Bernardo, curatrice della giornata Daniela Rossi Saretto) in collaborazione con l’Azienda di Soggiorno di Merano e l’Accademia studi italo-tedeschi. Coopera inoltre il gruppo Scout Agesci.  

Villa San Marco: storia e architettura

Villa San Marco, nata col nome di Villa delle rondini (in tedesco: Schwalbenvilla), venne realizzata negli anni 1894-1895 su progetto dell’architetto austriaco Alexander Graf. Stando alle fonti bibliografiche sarebbe stata commissionata da Rosa Lohner, donna di alto lignaggio di cui non si hanno altre notizie.

Erano gli anni in cui Merano da alcuni decenni aveva cambiato volto, divenendo a poco a poco luogo di fama europea ed internazionale. Giardini, grandi alberghi, ville e pensioni componevano all’epoca la città nuova. Da poco era stato costruito il primo Kurhaus, mentre a breve si sarebbero aperte le passeggiate lungo il Passirio e sarebbero nate le strutture di cura. Villa San Marco, oggi sede dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi, si trova così  tuttora accanto a dimore storiche in via Innerhofer 1, circondata da un pregevole parco.

L’edificio, la cui pianta ha una impostazione asimmetrica, si sviluppa a partire da un piano seminterrato, a cui si sovrappongono un piano rialzato ed un soppalco. È completato da tetti a padiglione, arricchiti da abbaini, comignoli e banderuole in ferro battuto. Composto da due ali, un tratto settentrionale più stretto e un tratto orientato verso sud in direzione del parco, è caratterizzato da sporgenze e bovindi, che spiccano irregolarmente rispetto alla linea delle facciate. Vi si accede dal lato orientale. Le tettoie sopra l’ingresso principale e sulle finestre, le applicazioni in legno scuro dipinto in stile tudor sotto i frontoni, le decorazioni a traforo della veranda, delle balaustre dei balconi e delle cornici delle finestre, conferiscono alla villa l’aspetto di una casa da caccia alpina, tipica della regione denominata Salzkammergut, zona dell’Austria situata a cavallo degli stati dell’Alta Austria, e che comprende il Salisburghese e la Stiria.

La villa cambiò più volte funzione. Acquistata nel 1911 da Paul Foerstermann, trasferita nel 1927 all’Opera nazionale combattenti, divenne proprietà del Regio Demanio dello Stato nel 1930, servendo in seguito come sede per il personale del demanio idrico. Ridipinta nel 1985, fu successivamente sottoposta a vincolo di tutela come “bene culturale” per il suo significato storico, artistico e culturale. Fu, infine, trasferita al ramo storico, archeologico e artistico del demanio dello Stato, che ne detiene tuttora la proprietà.

Testo e ricerche a cura della prof.ssa Daniela Rossi Saretto

Bibliografia:

Anna Pixner Pertoll, “Meraner Villenbaum die Jahrhundertwende”, tesi di dottorato, Università di Innsbruck, aprile 1990

Paolo Valente, Il muro e il ponte, Frammenti dell’anima multiculturale di una piccola città europea, volume I, Temi ed, Tn, 2003

Estratto tavolare C.C. Merano

www.arkitektenlexikonn.at/de/180.htm

Consulenza del prof. Ivo De Gennaro

Il FAI, Fondo Ambiente Italiano

Il FAI è una fondazione senza scopo di lucro che opera grazie al sostegno di privati cittadini, aziende e istituzioni illuminate per contribuire a tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio d’arte, natura e paesaggio italiano.

Le Giornate di Primavera chiudono la settimana di raccolta fondi dedicata dalla Rai ai beni culturali in collaborazione con il FAI.

Dalla prima edizione, sono stati aperti oltre 9.200 luoghi in tutta Italia che hanno accolto 8.500.000 visitatori.