Lucas Recchione Gentzsch, un artista che dipinge a Berlino e ama Merano

Lucas Recchione Gentzsch, un artista che dipinge a Berlino e ama Merano

Lucas Recchione Gentzsch è un giovane architetto e artista. Benché sia nato negli stati uniti, lo si incontra qualche volta anche a Merano, dove ha trascorso un periodo della propria infanzia, infatti le elementari le ha frequentate nella città del Passirio, presso la scuola elementare di Maia Alta H. v. Gilm. Dopo le elementari si trasferisce nuovamente in America dove frequenta le scuole secondarie. Recchione Gentzsch è un giovane plurilingue che non si sente affezionato particolarmente ad un territorio. Un uomo di mondo, lontano dai sentimenti patriottici di sorta. Negli USA dopo le scuole superiori accede alla prestigiosa Tufts University dove studia architettura e storia dell’arte, appassionato però di pittura e arte grafica si iscrive in contemporanea alla SMFA di Boston. Grazie a un docente di fama internazionale di origine indiana, conosciuto all’università, conclusi gli studi, dopo un breve soggiorno a New York, si trasferisce per due anni in India, dove lavora e scopre la cultura del luogo. Tornato in Europa segue un master di architettura a Stoccarda, e in seguito alla specializzazione si trasferisce a Berlino, dove da allora gestisce un proprio atelier professionale per dipingere e dedicarsi a tempo pieno all’arte.

In una breve intervista rilasciata a buongiornosuedtirol Recchione Gentzsch racconta del suo rapporto con Merano, delle possibilità che un giovane artista può avere a Berlino, della scelta di fare l’artista per un giovane, di quanto sia ostico sopravvivere come artisti nella grande Berlino e del fatto che tutti siano fondamentalmente artisti.

Signor Recchione, che cosa la lega a Merano?

Ma, in questa bella città ho diversi amici di infanzia. Amo molto la natura, le montagne, e in particolare il silenzio, tutte cose che Merano offre. Qui in poco tempo si possono raggiungere le montagne, ma anche godersi una sana quiete nei parchi della città. Personalmente ho bisogno sia di quanto possa offrire questa città, che dell’anonimato garantito da Berlino. La capitale della Germania, infatti, non è una metropoli come New York, piuttosto è un grande villaggio

Secondo lei che possibilità concrete ha un giovane artista a Berlino, per avere successo?

Personalmente a un giovane artista che intende far carriera non consiglierei di andare a Berlino. È senz’altro una città interessante con un migliaio di gallerie, ma pochi collezionisti, e inoltre mancano i mezzi finanziari. La città è bella per un artista giovane che voglia crescere culturalmente e viverla come luogo di scambio artistico-culturale, ma sicuramente non per trovare il mercante d’arte pronto a lanciarti.

Lei da un anno quindi si dedica esclusivamente all’arte?

Si, prima facevo anche l’architetto, ma da un anno mi occupo solamente dei miei progetti artistici. Certo, le posso dire che non è facile, bisogna faticare molto ed essere molto costanti. Posso dire che a Berlino, rispetto ad altre realtà, si riesce a dedicarsi all’arte. Certo, ribadisco che bisogna avere molta voglia e non tutti gli artisti che conosco sono disposti a mobilitarsi adeguatamente. A volte per via delle difficoltà presenti nel mondo dell’arte della bella Berlino, indubbiamente a qualcuno manca la spinta interiore.

Quindi per un artista a Berlino è difficile vendere le proprie opere d’arte?

Dipende, a Berlino ci sono moltissimi artisti e relativamente pochi collezionisti. Come in altre realtà, dipende dalle persone che incontri e anche dalla fortuna. Sostanzialmente trovarsi al momento giusto con le persone giuste e preferibilmente con le opere giuste. Sicuramente un artista dovrebbe tentare di uscire dalla propria zona per farsi conoscere anche in altre città.

Ha in programma una personale importante in Alto Adige?

Posso dire che mi piacerebbe vedremo se si realizzeranno i necessari presupposti.

Lei dipinge, si sente in linea con l’arte contemporanea?

Beh, prima di tutto la pittura resta un mezzo espressivo legato a ogni epoca. Il fatto che oggi si usino altri mezzi non significa assolutamente che la pittura sia superata. Secondo me non basta avere delle buone idee, bisogna anche saperle mettere in pratica. Inoltre, per me, il processo artistico è un’avventura personale, unica e irripetibile, che mai e poi mai vorrei delegare ad altri, riservandomi solamente il ruolo dell’ideatore.

Un ultima domanda signor Recchione, secondo lei artista si nasce o si diventa?

Tutti nascono artisti, dipende dal contesto culturale, dalle relazioni sociali e dalla formazione se ci si realizza come tali o meno.

 

 

 

 

http://www.lrgwork.com/

 

 

 

Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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Claudio Calabrese

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