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Alessandro Marcucci Pinoli, uomo d’ingegno impegnato per la pace

31 Marzo 2016

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Alessandro Marcucci Pinoli, uomo d’ingegno impegnato per la pace

In foto un ritratto di Alessandro Marcucci Pinoli dipinto da Claudio Calabrese

Di Ivan Perretta

Abbiamo intervistato Alessandro Marcucci Pinoli di Valfesina. Un personaggio eclettico molto noto in Italia e all’estero. Marcucci Pinoli è avvocato, un artista, un mecenate, un imprenditore e un curatore di mostre artistiche. È molto stimato anche per altre attività in ambito letterario e non solo. Come curatore di mostre d’arte vanta una pluriennale esperienza, dalla prima personale nel 2002-2003 a Cortina all’ultima mostra “Il risveglio della Musa” a Ferrara, tutt’ora in corso fino al 16 aprile. Marcucci Pinoli è stato apprezzato dai più illustri critici d’arte e letterati attualmente attivi, tra cui Philippe d’Averio, Vittorio Sgarbi, Bonito Oliva, per citarne alcuni.

Avvocato Pinoli, Lei ha un cognome lunghissimo. Potrebbe raccontare ai nostri lettori le origini del cognome Marcucci Pinoli di Valfesina?

Le origini dei miei cognomi superano mille anni, pertanto sarebbe troppo lungo parlarne.

Lei è di Pesaro, ma La conoscono anche altrove per varie ragioni. Abbiamo appreso che presso uno dei Suoi alberghi Lei sostiene l’arte con mostre, presentazioni di libri, convegni e tanto altro. Quali sono i criteri con cui sceglie gli artisti?

Sono conosciuto per le tante attività che ho fatto: da Console ad Ambasciatore, da avvocato ad imprenditore. Quanto alla presentazione dei libri e tantissime mostre che ho organizzato scelgo gli Artisti tra i vari che si propongono, in base al mio gusto.

Lei conosce moltissimi artisti, critici d’arte e collezionisti. Secondo Lei un giovane artista che voglia farsi conoscere cosa dovrebbe fare?

Secondo me dovrebbe essere molto bravo, quindi impegnarsi il più possibile e a lungo.

C’è chi sostiene che in Italia non c’è spazio per chi non ha la spinta giusta, soprattutto nel mondo dell’arte. Anche secondo Lei è così?

Anche secondo me, però non solo in Italia ma ovunque servono le conoscenze e gli aiuti.

Ci parli della Sua produzione artistica. Noto che Lei affronta temi attuali con i Suoi manichini, cercando di far riflettere le persone. Che riscontro ha quindi con questo tipo di arte?

Quanto al mio impegno diretto in oltre 50 anni ho cercato sempre di esprimere e comunicare le mie idee, sia tramite i tanti libri che ho scritto sia attraverso i quadri e sculture e le performance, e sempre ho cercato di esaltare l’importanza dell’amore e della pace.

La ritrattistica era quasi scomparsa per molto tempo, soprattutto nella pittura. Perché?

Ovviamente la pittura informale poco si concilia con il figurativo.

Sembra che Claudio Calabrese La veda come un uomo solare, buono e aperto. Si riconosce nell’interpretazione dell’artista?

Claudio calabrese è un ottimo Artista e un vero amico, pertanto mi sopravvaluta. Comunque in effetti sono in molti a pensare che io sia solare e aperto. Quanto al buono posso solo dire che ce la metto tutta.