BRENNERO. In 300 alla catena umana per dire no alle barriere

BRENNERO. In 300 alla catena umana per dire no alle barriere

Contro le misure che sono la tomba del Trattato di Schengen oltre che dell’Euregio, è sfilata oggi al Brennero con lo slogan “Il Brennero che unisce” la catena umana contro le restrizioni austriache scattate ieri. Non una manifestazione contro l’Austria, ma per eliminare il tetto sui migranti e a favore di un’Europa libera e senza steccati: questo il senso dell’iniziativa della catena umana di circa 300 persone che si sono trovate oggi – sabato 20 febbraio – al confine italo-austriaco. Tre queste, rappresentanti politici, dei sindacati ma anche della società civile. Erano presenti gli assessori provinciali Christian Tommasini e Richard Theiner, il presidente del Trentino Ugo Rossi e Dorfmann europarlamentare della SVP. Presenti inoltre l’Obmann Svp Philipp Achammer, Riccardo Dello Sbarba e Brigitte Foppa per i Verdi, Liliana Di Fede, Giuseppe Marino e altri rappresentanti del Partito Democratico altoatesino. Presente anche il sindaco di Brennero Franz Kompatscher.

Ieri una delegazione degli Arbeitnehmer, composta da Richard Theiner, Magdalena Amhof e Helmuth Renzler ha incontrato l’ex ministro austriaco Peter Jankowitsch per ribadire il proprio no alle misure decise da Vienna. In una nota gli Arbeitnehmer definiscono “follia” la chiusura del Brennero. ” I vertici politici austriaci – afferma Renzler –dimostrano di non avere alcuna sensibilità nei confronti di chi scappa da guerre e fame. Noi comprendiamo la necessità dell’Austria di effettuare più controlli, ma non si possono alzare barriere che ci riportano indietro agli annibui della storia. Il confine del Brennero non è Spielfeld, la popolazione sudtirolese vive il ritorno della barriera comeuna catastrofe. Tutta questa vicenda per noi ha anche una forte connotazione emozionale.”

Come annunciato, da ieri sono scattate le restrizioni. L’Austria non accetterà più di 80 domande di asilo al giorno e non verranno fatte transitare più di 3.200 persone al giorno dirette in un altro Paese. Nel 2016 non saranno accolti più di 37.500 profughi. Entro la primavera, salvo ripensamenti, verranno installate recinzioni al Brennero, come a Spielfeld, al confine sloveno, per bloccare i profughi in fuga da guerre e miseria.

Il capitano del Tirolo Günther Platter ha comunicato ieri a Innsbruck nel corso di una conferenza stampa che per evitare ripercussioni sulla circolazione, nei controlli al confine oltre alla polizia verrà impiegato l’esercito.

Foto/Partito Democratico Alto Adige-Südtirol

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