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Bolzano. Autorità politiche, civili e militari ricordano il sacrificio degli esuli istriani, giuliani e dalmati nel periodo 1943-19472 min read

10 Febbraio 2016 2 min read

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Bolzano. Autorità politiche, civili e militari ricordano il sacrificio degli esuli istriani, giuliani e dalmati nel periodo 1943-19472 min read

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In occasione del Giorno del Ricordo, per non dimenticare il sacrificio degli esuli istriani, giuliani e dalmati nel periodo 1943-1947 ed il loro contributo allo sviluppo della città di Bolzano, si è tenuta stamane la consueta Cerimonia ufficiale con la deposizione di una corona davanti alla lapide posta sulla passeggiata Lungotalvera S.Quirino all’altezza di via Fiume, alla presenza del Commissario straordinario del Comune di Bolzano, Prefetto Michele Penta  e di numerose autorità politiche, civili e militari e dei rappresentanti delle varie associazioni combattentistiche e d’arma.

Il Commissario Penta nel suo intervento ha ricordato che: “L’istituzione di questa giornata. avvenuta con legge del 2004, ha assunto la pienezza del suo significato nella consapevolezza che per troppo tempo l’orribile capitolo delle foibe e dell’esodo dall’Istria , da Fiume e dalla Dalmazia è stato nascosto ai nostri cuori e alle nostre menti. E’ questo un momento che vuole corrispondere all’esigenza di un riconoscimento umano ed istituzionale per lungo tempo mancato; un momento che ha il significato profondo di una memoria ritrovata e condivisa. Questa – ha aggiunto Penta- è la giornata dedicata al ricordo di migliaia di Italiani che, al termine del secondo conflitto mondiale subirono indicibili violenze, trovando in molti una morte atroce nelle foibe del Carso. Quanti riuscirono a sfuggire allo sterminio furono costretti all’esilio. In Istria, a Fiume e in Dalmazia, la repressione costrinse molte persone ad abbandonare le loro case. La popolazione italiana che apparteneva a quella regione, fu quasi cancellata e di quell’orrore per troppo tempo, non si è mantenuto, colpevolmente, il doveroso ricordo.

Nessuna pagina di storia, neanche la più atroce, deve essere dimenticata o peggio, cancellata, chi si adopera perché ciò accada compie un atto scellerato, specie verso le nuove generazioni, alle quali occorre, invece, far comprendere, con responsabile chiarezza, le sofferenze inflitte a migliaia e migliaia di Italiani nelle terre dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia.

Questa Cerimonia, che si pone in assoluta continuità con quelle svoltesi nel recente passato,  vuole rappresentare -ha concluso Penta-  un doveroso e tangibile segno di rispetto, di partecipazione e di ideale condivisione del sacrificio degli esuli, nonché attestare la profonda gratitudine della Città di Bolzano verso quanti, invero numerosi, provenienti da quelle terre furono tra i protagonisti dell’integrazione e della pacifica convivenza in questo territorio”.

E’ toccato poi a Giovanni Ivan Benussi presidente dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia sottolineare in un sentito intervento, l’importanza di questa giornata.

In precedenza il Commissario straordinario del Comune di Bolzano Michele Penta, alla presenza del presidente del Quartiere Don Bosco Federico De Piccoli  aveva deposto un mazzo di fiori sulla stele che all’altezza dell’omonimo passaggio,  ricorda Norma Cossetto, la giovane studentessa universitaria istriana che, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943, al termine di indicibili umiliazioni e torture perpetrate da uomini appartenenti all’Esercito Popolare di Liberazione Jugoslavo venne uccisa e barbaramente gettata in una foiba. Questa drammatica vicenda si iscrive tra le pagine più tragiche della storia d’Italia e d’ Europa del Novecento, a cui fece poi seguito l’esodo forzato delle popolazioni giuliane, istriane e dalmate.