BOLZANO. Assolto avvocato Albarello

BOLZANO. Assolto avvocato Albarello

Giorgio Albarello avvocato bolzanino, accusato di aver fatto le veci del fratello Serafino davanti al Tribunale del lavoro quando gà si trovava in pensione, è stato assolto dalla accusa di esercizio abusivo della professione. La giudice Carla Scheidle ha ritenuto di assolvere il legale per “tenuità del fatto“, in conformità dell’articolo 131 bis del Codice penale.

Soddisfatto dell’esito della causa si è detto l’avvocato Alberto Valenti che ha difeso il collega nell’ambito del processo che lo vedeva accusato quando già si trovava in pensione.
Nella stessa direzione della sentenza assoluoria si è espressa anche la pubblica accusa. Il pubblico ministero Andrea Sacchetti ha infatti chiesto alla giudice Scheidle l’assoluzione in applicazione dell’articolo citato del Codice penale.
Una condanna dell’avvocato Giorgio Albarello, che ha 48 anni di rispettata professione alle spalle, sarebbe stata una tragedia per lui in primo luogo, ma anche per la prefessione tutta. Rischiava sei mesi di reclusione” – ha commentato Alberto Valenti.
Il fatto contestato ad Albarello risale all’8 maggio 2013 quando davanti al giudice del lavoro Eliana Marchesini si discuteva una causa intrapresa dall’avvocato stesso quando ancora esercitava la professione forense. Ma dal 31 dicembre 2012 una delibera del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati aveva deliberato la cancellazione dall’Ordine per sua esplicita richesta in seguito al pensionamento del professionista. Alla causa iniziata da Albarello era quindi subentrato il fratello Serafino che però l’8 maggio era impossibilito a presenziare. Giorgio Albarello, presente in aula per l’audizione di un teste, aveva tentato di districarsi nel migliore dei modi. Da un lato, sollecitando telonicamente il fratello Serafino ad arrivare in aula tempestivamene, dall’altro gestendo il teste  in attesa del fratello.
La giudice del lavoro Eliana Marchesini, successivamente all’udienza aveva però rilevato come Albarello, essendo in pensione non avesse titolo ad esercitare la professione nell’udienza in questione. Albarello ha sempre sostenuto di essere stato accusato ingiustamente perché la sua presenza era dovuta unicamente all’opportunità di accompagnare il cliente in attesa del fratello.
In foto: Giorgio Albarello, ritratto di Claudio Calabrese
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