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BOLZANO. Rispoli, “sconcertante” l’assoluzione di E. Klotz. Auspicabile ricorso in Cassazione1 min read

23 Gennaio 2016 < 1 min read

BOLZANO. Rispoli, “sconcertante” l’assoluzione di E. Klotz. Auspicabile ricorso in Cassazione1 min read

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di Pinuccia Di Gesaro
Condannati in primo grado per vilipendio alla bandiera Eva Klotz, Sven Knoll e Werner Thaler, vengono ora assolti in secondo grado – giudici Segna, Monaco e Klammer – perché “il fatto non costituisce reato.
La sentenza di assoluzione ignora la valutazione di indirizzo che era stata espressa dalla Corte di Cassazione il 4 maggio 2011 che si era pronunciata in merito alla legittimità del sequestro preventivo di manifesti firmati dagli esponenti di Süd-Tiroler Freiheit che raffiguravano la bandiera italiana “rappresentata ad evidente fine di dileggio e con chiaro intento denigratorio – queste le parole della Corte di Cassazione – portata via da una scopa per far posto a quella tirolese raffigurata come quella pulita che segue al sudiciume ramazzato dalla scopa.”
Ora, in secondo grado, i giudici, ignorando tali precedenti, hanno invece ritenuto i contenuti del manifesto espressione di un giudizio politico aspro ma legittimo, sulla base del principio  espresso all’articolo 21 della Costituzione italiana che garantisce ai cittadini la libera espressione del pensiero.
Di parere assolutamente contrario il procuratore capo Guido Rispoli, che all’epoca aveva curato il sequestro dei manifesti e messo sotto accusa i responsabili, che ha commentato severamente la sentenza.
Sconcertante”  ha definito ieri – 22 gennaio –  questa assoluzione, perché in evidente contrasto con il pronunciamento della Corte di Cassazione del 2011. Ha perciò auspicato che l’Avvocatura generale presenti ricorso alla Cassazione perché – ha detto-  “io resto dell’avviso che la bandiera, qualunque bandiera, sia essa italiana, austriaca, tedesca, americana, rappresenti una comunità e quindi meriti assoluta tutela. Quindi la libertà di manifestazione del pensiero, che è sacrosanta e sancita dalla Costituzione, deve piegarsi di fronte ad alcuni valori e immagini che identificano una comunità.”   

Giornalista, scrittrice, editore.