La metamorfosi di Franz Kafka più attuale che mai grazie al Libero Teatro di Bolzano
La metamorfosi di Franz Kafka più attuale che mai grazie al Libero Teatro di Bolzano
Di Claudio Calabrese
Come già annunciato da Buongiornosuedtirol in questo mese, il Libero Teatro di Bolzano avrebbe proposto in varie città e paesi della nostra Provincia una rassegna teatrale particolare, la metamorfosi del celebre autore Franz Kafka. Martedì scorso, nonostante fossi incerto e forse anche prevenuto, sono andato a vedermi lo spettacolo al Teatro Puccini di Merano. Non nego che conoscendo la complessità dell’opera, temevo che il luogo e gli attori per quanto bravi non fossero all’altezza delle mie aspettative. Beh, mi sono proprio sbagliato. Per la prima volta ho capito che l’opera di Franz Kafka è sempre attuale e ora più che mai. Come tutti sanno, l’insolita storia inizia con il giovane protagonista Gregor Samsa che svegliandosi una mattina si ritrova trasformato in un gigantesco insetto. Una catastrofe più per la famiglia piccolo borghese che non per lo stesso Samsa e Reinhard Auer, regista del libero teatro, nonché drammaturgo che ha adattato l’opera per lo spettacolo, ce lo rivela in modo formidabile. Quella quiete familiare unita ai mezzi economici solidi grazie alla fatica di Gregor, mancano all’improvviso, compromettendo l’armonia e l’equilibrio familiare. Padre, madre e sorella in Gregor non vedono più la persona, ma un insetto che dà fastidio. Una seccatura che la società vuole togliere di mezzo, annientando lo “scarafaggio” di turno. Chi è Gregor dunque, il figlio oppure un miserabile parassita? L’analogia con il nazismo è evidente. Proprio come allora quando i migliori amici perché ebrei divennero parassiti da eliminare. È travolgente come un’opera teatrale possa far riflettere. Le cose sono come noi le vediamo, a prescindere dalla loro realtà. Quelli che ieri erano benvenuti, oggi potrebbero essere considerati dei nemici. Una sorta di metamorfosi costante a seconda delle mutazioni socio – economiche. Ebbene, se il teatro deve far riflettere e coinvolgere lo spettatore pienamente, allora Reinhard Auer ci è riuscito. Complimenti, il regista e il suo team, proponendo un’opera così complessa, hanno vinto una grande sfida e fatto onore a Kafka e a Merano, la città in cui l’autore della metamorfosi per un periodo ha anche soggiornato.
Foto d’apertura Walter Haller
Foto Walter Haller
Foto Daniel Eggert