I vigneti in pendenza2 min read
Reading Time: 2 minutes“I vigneti in pendenza devono continuare ad esistere”
Chi attraversa l’Alto Adige non può fare a meno di notarli e chiedersi come si faccia a coltivarli: sono i vigneti in forte pendenza, che caratterizzano i paesaggi di Valle Isarco e Val d’Adige, Oltradige e Bassa Atesina, Burgraviato e Val Venosta. Da sempre la viticoltura altoatesina ha dovuto fare i conti con la conformazione del territorio, coltivando la vite grazie a terrazzamenti che consentono di vincere la forte pendenza di alcune zone. “È molto importante che questi terreni vengano coltivati anche in futuro – afferma Hansjörg Hafner, responsabile del settore viticolo del Centro di consulenza – e non solo per una questione di estetica paesaggistica, bensì perché su questi pendii crescono uve di qualità straordinaria da cui nascono vini eccellenti”. In quest’ottica è stato realizzato un manuale che fornisce tanti preziosi consigli per chi coltiva la vite in pendenza.
Dato per scontato che, là dove è possibile utilizzare macchine e attrezzature che facilitano il lavoro, la viticoltura continuerà ad esistere senza problemi, un grosso punto interrogativo riguarda invece i vigneti in cui questo non è possibile. “Quando arriva il momento del rinnovo degli impianti viticoli – dice Hansjörg Hafner – bisogna pensare a come intervenire per introdurre la meccanizzazione”. Al fine di fornire il massimo supporto possibile a chi lavora la vite su terreni in forte pendenza, qualche anno fa è stato costituito un gruppo di lavoro formato da esperti del Centro di consulenza per la fruttiviticoltura e del Centro di sperimentazione Laimburg nonché da viticoltori che operano in situazioni difficili. Il lavoro di questi anni è confluito nella pubblicazione “Nuovi impianti in zone di forte pendenza – Guida alla meccanizzazione di nuove coltivazioni viticole”, che raccoglie le esperienze di quanti operano in vigneti a elevata pendenza.
“Abbiamo voluto intervenire in tempo per garantire la sopravvivenza di questi impianti nel lungo periodo, perché oggi come oggi nelle zone più ripide il lavoro manuale è ancora preponderante”, spiega Hafner. Negli ultimi anni l’evoluzione tecnologica ha sviluppato diversi modelli di trattrici che consentono di lavorare terreni molto scoscesi. Quando si progetta un nuovo impianto è però indispensabile pensare innanzitutto alla sicurezza sul lavoro, adeguando di conseguenza il terreno da coltivare. Nelle 42 pagine del volumetto, suddiviso in vari capitoli, gli agricoltori trovano tantissime informazioni e consigli interessanti, esperienze vissute e nuove conoscenze. Il manuale affronta argomenti come l’impiego delle macchine in pendenza, l’allineamento, la preparazione del terreno, la costruzione dei muri, la progettazione dell’impianto, i terrazzamenti, gli spazi di manovra e gli accessi, le strutture di sostegno, il trapianto della vite e il rinverdimento, la semina e la copertura.
Il manuale è stato distribuito nei giorni scorsi ai soci del Centro di consulenza; gli interessati che volessero averne una copia possono rivolgersi agli uffici del Centro di consulenza per la fruttiviticoltura dell’Alto Adige.
“Abbiamo voluto intervenire in tempo per garantire la sopravvivenza di questi impianti nel lungo periodo, perché oggi come oggi nelle zone più ripide il lavoro manuale è ancora preponderante”, spiega Hafner. Negli ultimi anni l’evoluzione tecnologica ha sviluppato diversi modelli di trattrici che consentono di lavorare terreni molto scoscesi. Quando si progetta un nuovo impianto è però indispensabile pensare innanzitutto alla sicurezza sul lavoro, adeguando di conseguenza il terreno da coltivare. Nelle 42 pagine del volumetto, suddiviso in vari capitoli, gli agricoltori trovano tantissime informazioni e consigli interessanti, esperienze vissute e nuove conoscenze. Il manuale affronta argomenti come l’impiego delle macchine in pendenza, l’allineamento, la preparazione del terreno, la costruzione dei muri, la progettazione dell’impianto, i terrazzamenti, gli spazi di manovra e gli accessi, le strutture di sostegno, il trapianto della vite e il rinverdimento, la semina e la copertura.
Il manuale è stato distribuito nei giorni scorsi ai soci del Centro di consulenza; gli interessati che volessero averne una copia possono rivolgersi agli uffici del Centro di consulenza per la fruttiviticoltura dell’Alto Adige.
Foto: © Centro di consulenza per la fruttiviticoltura dell’Alto Adige