ALTO ADIGE. UN TERZO DELLE DONNE SUBISCE VIOLENZA

Anche in Alto Adige nei giorni scorsi si sono susseguite innumerevoli manifestazioni per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che ricorre oggi 25 novembre. Molte le prese di posizione, i dibattiti, domenica si è tenuta la festosa “corsa rossa” attraverso le strade di Bolzano con oltre un migliaio di partecipanti, iniziative che si concludono oggi con una amara notizia.

L’ASTAT, l’Istituto di Statistica Provinciale, ha confermato che anche in provincia di Bolzano la violenza contro le donne è molto più diffusa di quanto non si creda. Un terzo delle donne ha infatti subito violenza di varia natura, da quella fisica a quella sessuale, e lo scenario dove questa si manifesta è spesso all’interno della famiglia, laddove sembrerebbe che la persona dovrebbe essere più protetta che altrove.

Ci giunge oggi in redazione un articolato documento di Sinistra Ecologia Libertà/Sinistra Italiana in cui si propone alla Provincia autonoma di Bolzano di approvare una vera e propria legge contro la violenza di genere con la sollecitazione ad adeguare i suoi strumenti legislativi alle esperienze più avanzate come quella della rete Antiviolenza della Città di Bolzano.

In particolare per quanto riguarda l’auspicata legge provinciale il movimento politico Sinistra Ecologia Libertà/Sinistra Italiana indica le seguenti cinque direttive.         

  • Sostegno dell’azione delle associazioni delle donne, dei Centri antiviolenza e, in particolare, la fondamentale esperienza delle reti antiviolenza che hanno saputo coordinare tutte le istituzioni, i servizi e le associazioni.
  • Estensione dell’esperienza della rete antiviolenza su tutto il territorio in modo che sia in grado di fornire un servizio di ascolto e di sostegno alle vittime e promuovere iniziative di prevenzione e sensibilizzazione della violenza di genere.
  • Potenziamento delle strutture dei centri antiviolenza, delle case rifugio e delle strutture alloggiative temporanee.
  • Creazione di un osservatorio sulla violenza di genere che svolga il compito di monitorare gli episodi di violenza per combattere meglio il fenomeno e di valutare l’efficacia delle politiche antiviolenza seguite.
  • Promozione di piani di prevenzione triennali che prevedano:
    a) progetti di formazione degli insegnanti volti a individuare precocemente casi di violenza domestica;
    b) progetti di formazione specifica per singole categorie di operatori;
    c) progetti educativi diffusi sul territorio, in particolare nelle scuole e rivolti ai giovani finalizzati a valorizzare la cultura del rispetto delle differenze e della piena parità tra donne e uomini e a prevenire i conflitti e a risolverli in modo non violento, promuovendo una cultura ed un’educazione alternative ai modelli culturali, maschilisti e possessivi, dominanti che sono alla radice della diseguaglianza tra donne e uomini e della violenza di genere.
Pinuccia Di Gesaro

Giornalista, scrittrice, editore.

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Pinuccia Di Gesaro

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