Cultura & Società Ultime Notizie

ANDREAS HOFER, L’EROE NAZIONALE DEL TIROLO. CONDANNATO ALLA FUCILAZIONE DA NAPOLEONE. PILLOLE DI STORIA SUDTIROLESE

27 Ottobre 2015

author:

ANDREAS HOFER, L’EROE NAZIONALE DEL TIROLO. CONDANNATO ALLA FUCILAZIONE DA NAPOLEONE. PILLOLE DI STORIA SUDTIROLESE

Una gran barba che incorona una faccia tonda con due occhi chiari, cappellaccio piumato, brache di cuoio con larghe bretelle, l’archibugio in mano, alle sue spalle giovani, vecchi e donne dall’aria decisa: questa è l’iconografia ufficiale di Andreas Hofer (San Leonardo in Passiria 1767 – Mantova 1810). l’eroe nazionale tirolese che si trova in mille e mille quadri e affresschi quasi in ogni casa di questa regione. A lui, in Alto Adige, nel Tirolo austriaco e in tutta l’Austria sono dedicate strade, piazze, alberghi, cartoline, compagnie di Schützen.
Hofer è l’oste della Val Passiria, una splendida vallata del meranese da dove, capitano degli Schützen, guidaò all’inizio dell’Ottocento la rivolta dei Tirolesi contro le truppe di Napoleone che, alleato con il re di Baviera, avevano invaso il Tirolo nella guerra contro l’Austria.
Quella di Andreas Hofer fu una difesa della Patria, ma anche della religione e dei suoi valori contro le idee importate dai Francesi con la loro rivoluzione.
Dapprima vincitare, fu poi sconfitto in memorabili battaglie, come quella sul monte Isel – nei pressi di Innsbruck – montagna ancora “sacra” nella tradizione tirolese. La sua fu una guerra condotta con armi spesso rudimentali, ma con una tattica da guerriglia che si avvaleva della perfetta conoscenza dell’aspro territorio montano.
Conquistò Innsbruck e fu a capo del governo che gli insorti vi insediarono. Ebbe breve durata.
Dopo l’ultima sconfitta fu costretto a fuggire e a nascondersi in un maso di montagna. Ma un compaesano, Franz Raffl, lo tradì in cambio della taglia in denaro promessa dai Francesi, denunciandolo. Fu arrestato e condotto nella fortezza di Mantova dove fu giustiziato.
Particolare interessante. Il documento della condanna a morte fu firmato da Napoleone in persona.