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Alto Adige, Terra amata ma poco conosciuta2 min read

13 Ottobre 2015 2 min read

Alto Adige, Terra amata ma poco conosciuta2 min read

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Alto Adige, alias provincia di Bolzano, con la pi minuscola come territorio, con la Pi maiuscola come istituzione, ovvero Provincia autonoma, un sito geografico e storico-culturale molto misterioso per gli Italiani. Piuttosto amato da chi ha avuto modo modo di conoscerlo per ragioni turistiche, oggetto misterioso per il resto dei connazionali. L’ hanno sempre sentito nominare dopo Trentino, esattamente come Trentino Alto Adige e in un TG nazionale qualche tempo fa sono inorridita quando ho sentito che il capoluogo dell’Alto Adige è Trento.

Perché tutti questi equivoci, cerchiamo di far luce. L’Alto Adige diventa territorio nazionale dopo la Prima Guerra mondiale, esattamente come il Trentino, perché tutto  il territorio fino a quel momento era parte dell’impero asburgico, ma mentre Bolzano con la Pusteria, l’Alta valle dell’Adige – cioè la Val Venosta- e un pezzetto di Bassa atesina fino circa alla Chiusa di Salorno era indubitabilmente tedescofona e di sentimenti austrotedeschi, il Trentino era italofono e di cultura e sentimenti italiani. E allora chi sono oggi gli italiani di lingua italiana dell’Alto Adige rispetto ai trentini che da sempre sono italiani? Gli italiani di lingua italiana dell’Alto Adige sono i nipoti e i pronipoti e ancora di più, i  pro-pronipoti degli italiani immigrati in Alto Adige, o Sud del Tirolo, dopo l’annessione all’Italia dell’Alto Adige. Capisco che la questione non è semplicissima, ma per onestà intellettuale occorre dire che la storia della Prima Guerra mondiale è sempre stata raccontata dai libri di storia e nelle scuole-italiane d’Italia e italiane dell’Alto Adige coperta da un velo di reticenza se non talvolta con veri e propri errori o falsità storiche. Il peccato originale da nascondere consiste nella annessione dell’Alto Adige all’Italia, che fu una autentica forzatura, alla quale si aggiunse il Ventennio fascista che ordì cattiverie atroci nei confronti della popolazione locale di lingua tedesca. Non è questa la sede per raccontare che dopo la Seconda Guerra mondiale è stato fatto un Accordo Internazionale – l’Accordo Degasperi -Gruber – e due Statuti di Autonomia per riconoscere ai Sudtirolesi di lingua tedesca i loro diritti.
Ma l’Alto Adige è ancor oggi una terra un po’ misteriosa per moltissimi italiani, anche se affascinante dove, oltre alla lingua italiana, minoritaria, si parla questa bellissima lingua tedesca che a molti connazionali fa pensare di trovarsi all’estero e non in Italia. Beata ignoranza!!!!!

 

Giornalista pubblicista, scrittore.