Respect&Pluraty: una visione globale del mondo d’oggi

Cooperazione. Sviluppo. Equità. Etica. A Bolzano l’evento culturale multi

L’evento Respect&Plurality, nasce per combattere e raccontare il fenomeno della discriminazione, discusso e pericolosamente amplificato negli ultimi tempi. Dalla Libia, passando per la Siria il tema risulta molto attuale e complesso. Cooperazione e svuluppo le parole d’ordine per risollevare la difficile situazione odierna. Il varo parte anche da qui, da Bolzano e dal nostro quotidiano.  L’11 settembre sarà una giornata a tema, suddivisa in due momenti: al mattino, avverrà il dibattito tra attivisti della società civile e giornalisti, nel pomeriggio proseguirà con musica, poesie e performance artistiche, alternate a brevi testimonianze. La cultura sarà la base della manifestazione, infatti, è solo con la conoscenza della cultura altrui che certi muri idelogici possono essere abbattuti. L’organizzazione è composta dall’unione dell’associazione promotrice Nevo Drom e le associazioni Sinti nel mondo, Fondazione Alexander Langer Stiftung, Rete dei Diritti dei senza voce, Porte Aperte, Cooperativa Savera, Yaku e Impronta di donna. Per la mattina è prevista la partecipazione dell’Ass Carta di Roma, del gruppo Praxisinter Cultura e quella di Monika Weissensteiner, Fondazione Alexander Langer. Tutti insieme, uniti nella lotta alle gabbie ideologiche, cooperanti per proporre un futuro più sereno e meno diviso. Una poesia come motore culturale che sposta equilibri che sembravano immutabili. La poesia si batte contro la discriminazione.

Discriminare vuol dire fare la differenza, il significato non è mai neutro, ma associato a forme di omofobia, di rifiuto e di catalogazione del diverso. Diverso che per molti è sinonimo di paura, rifiuto o peggio indifferenza. Tutto ciò che si discosta dalla rassicurante “normalità”, lo strano, l’insolito, innescano paura, la quale porta di conseguenza a forme ignoranti di persecuzioni, parzialità e addirittura emarginazione. La discriminazione ha origini preistoriche e con il formarsi di strutture sociali complesse, essa va a giustificare i ruoli assunti da ciascun soggetto, impedendo la sovversione degli individui dominanti. Con il razzismo si addebitano ai più deboli e poveri le cause di un malessere collettivo, meccanismo innescato da una società capitalistica e monopolistica. Ecco quindi, che nasce la necessità di creare consapevolezza, informazione e dibattito per combattere questa piaga che provoca astio e odio tra gli individui.

L’evento ha lo scopo di far emergere la connotazione positiva al termine diverso, come straordinario, nuovo, che arricchisce. Se il mondo è bello perché vario allora, urge il rallegrarsi e non il contrario a forme di eterogeneità. Parteciperò anche il “Coro Sociale” della professoressa Ratti della scuola superiore De Medici. Ragazze che con la musica combattono la diversità sociale, il catalogare coloro che non sono allineati, emarginare chi ha problemi. Una partecipazione importante, giovane, che inietta nella nostra società linfa positiva per un futuro meno turbolento. Se doveste capitare a Bolzano l’11 settembre, provate a immergervi in questo universo culturale alternativo e globale, non trattenete il respiro, l’aria del mondo fa bene alla salute.

Marco P. / Denise Bortolotti blogger

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