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Paul Köllensperger, “libertà di stampa, pilastro della democrazia”

19 Settembre 2015

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Paul Köllensperger, “libertà di stampa, pilastro della democrazia”

Il tema è di quelli delicati. Intervenire nelle politiche sulla comunicazione in generale e sulle sovvenzioni pubbliche ai media locali in particolare, significa andare a toccare un punto nevralgico per la nostra democrazia: il rapporto tra politica e informazione ai cittadini, tra il potere e i suoi “cani da guardia”, tra libertà di espressione e discriminazioni, dichiara il consigliere provinciale del M5S Alto Adige, Köllensperger in una nota, rilevando che la riforma della legge che regola il settore ha avuto l’indubbio pregio di aggiornare e anche in alcuni punti migliorare la precedente normativa. A nostro avviso rimane un problema di fondo che non si è voluto affrontare e con una serie di emendamenti, il M5S cercherà di togliere alla Giunta provinciale quella che è un’arma impropria nelle sue mani, ossia la facoltà di erogare i contributi pubblici (una torta da un milione di euro annui) alle singole testate sulla base di criteri da essa stessa fissata, con il solo – insufficiente – obbligo di seguire delle linee guida previste dalla nuova legge provinciale, mette in risalto ancora il consigliere, ricordando che il principale obiettivo del Movimento Cinque Stelle consisterà nello spostare il potere decisionale dalla Giunta al Comitato provinciale per le comunicazioni, un organo oggi dai compiti limitati che andrebbe eletto con criteri diversi dal passato, trasparenti e di merito per renderlo autorevole e soprattutto indipendente dal potere politico.

Con altri emendamenti abbiamo cercato di bilanciare la libertà di espressione che deve essere garantita nei forum online, senza complicati sistemi di registrazione che finiscono per scoraggiare la partecipazione al dibattito, ma lasciando ai portali la decisione su come gestire le discussioni e la responsabilità di moderarle con la dovuta diligenza. Dove possibile abbiamo sottolineato la peculiare situazione vissuta dall’editoria ladina, che svolge un ruolo imprescindibile di salvaguardia culturale di questa particolare minoranza. Abbiamo inoltre cercato di tutelare il più possibile la figura del giornalista, troppo spesso sottopagati e precari: premiando gli editori che assumono i precari ma senza penalizzare i piccoli portali senza grandi disponibilità finanziarie, ma che comunque danno un contributo fondamentale al pluralismo dell’informazione in Alto Adige, conclude il consigliere.