Gennaccaro, “bisogna aprirsi sinceramente ai territori e alla sua gente, non solo con finte operazioni di facciata”

Mentre Bolzano continua a vivere uno stato comatoso sotto il profilo amministrativo e politico, chiediamo al giovane leader di”Io sto con Bolzano” Angelo Gennaccaro alcune valutazioni sul contributo dei moderati nel centrodestra, sul suo rapporto col PD bolzanino e sulla sua posizione rispetto al capo del PD Matteo Renzi.

Dott. Gennaccaro, secondo Lei i moderati rischiano di sparire nel centrodestra?
Gli spazi politici si restringono sempre di più e centrodestra e centrosinistra come li abbiamo concepiti fino ad oggi sono sempre più superati. Si rafforza Grillo, che sta mettendo radici sempre più solide con la sua antipolitica e la Lega di Salvini, che grida agli immigrati scatenando la caccia all’extracomunitario.

E Renzi?
Sarà interessante capire che forma finirà per prendere il PD, sempre se tra qualche tempo, continueremo a chiamarlo così. Renzi in questa situazione, in mancanza di alternative, finisce per essere una scelta obbligata per moltissimi moderati, e Il consenso degli elettori centristi lo ha già raccolto. Quando Renzi era ancora sindaco di Firenze, ed ha iniziato la sua battaglia generazionale, sono stato tra i primi in Alto Adige a schierarmi personalmente con lui per il suo approccio combattivo, ma soprattutto per la sua giusta battaglia di rinnovamento. Infine, Renzi è tutto tranne che un uomo di sinistra.
Qualcuno dice che Lei voglia entrare nel PD, sta già preparando la tessera del Pd?
No. Io il PD non lo capisco. Ma che ho simpatia per Renzi, non è mai stato un mistero. Ho avuto un solo partito l’ UDC, che oggi non esiste praticamente più. Mi sono avvicinato alla politica nel 2008, affascinato dalla sfida solitaria, centrista, di Pier Ferdinando Casini, a cui sono legato da un rapporto di amicizia schietto e sincero. In tutto il nostro percorso politico abbiamo rimarcato le contraddizioni di PDL e PD che al loro interno ospitavano tutto il contrario di tutto. Come sia finito il PDL è noto a tutti, adesso aspettiamo di vedere che ne sarà del PD.
Cosa pensa del Pd locale?
Il PD dei territori, compreso quello dell’ Alto Adige, vive di personalismi fortissimi. La paura dei suoi dirigenti di perdere posizioni ne decreterà giorno dopo giorno la sconfitta. L’ esempio di voler imporre Spagnolli a tutti i costi per il terzo mandato ne è l’ esempio più lampante. Bisogna aprirsi sinceramente ai territori e alla sua gente, non solo con finte operazioni di facciata.

Come prosegue l’esperienza di “Io sto con Bolzano”?
E’ un’ esperienza entusiasmante che stiamo portando avanti con soddisfazione. Abbiamo raccolto un 3,4% in città, a dimostrazione che può esserci una parte di politica buona, non urlata che con l’ entusiasmo e la passione può esistere. La scelta di non scendere a compromessi e di non farci acquistare da Spagnolli credo ne sia stata la prova. Proseguiamo con coerenza e impegno. Nicol Mastella, la nostra eletta, è davvero in gamba e sta facendo un gran lavoro, senza fare troppo rumore. È questo quello che deve fare un buon amministratore. Gli slogan, continuiamo a lasciarli ad altri.

 

Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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Claudio Calabrese

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