Anche quest’anno porte aperte in Consiglio provinciale
Anche il Parlamento provinciale apre le sue porte il prossimo 5 settembre: cittadine e cittadini potranno andare alla scoperta dell’attività quotidiana di consigliere, consiglieri e personale del Consiglio.
Il 5 settembre, anniversario della firma dell’Accordo di Parigi nel 1946, si celebra in provincia la Giornata dell’Autonomia, con la possibilità, per cittadine e cittadini, di scoprire l’attività quotidiana degli uffici che operano affinché essa sia gestita al meglio a favore della popolazione. Anche il Consiglio provinciale, massimo organo rappresentativo dell’Alto Adige, aprirà le sue porte, dalle 10 alle 17: chi lo desidera potrà entrare nella sede di piazza Magnago 6 a Bolzano e visitare la sala sedute, la sala riunioni e gli uffici.
Visitatori e le visitatrici potranno sedersi sulle poltrone dell’aula come fanno consiglieri e consigliere. Ma poiché l’attività del Parlamento provinciale non si limita alle sedute mensili, nella sede consiliare sarà possibile anche scoprire quanto lungo e articolato è l’iter di un disegno di legge e come funziona il lavoro amministrativo dietro le quinte. Si presenteranno al pubblico, inoltre, le istituzioni indipendenti insediate presso il Consiglio: Difesa civica, Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Comitato provinciale per le comunicazioni, Consigliera di parità e Consiglio dei Comuni spiegheranno a tutti gli interessati cosa possono fare per aiutare cittadini e cittadine nelle difficoltà quotidiane e quali sono i compiti dei Comuni.
Il programma dettagliato della giornata delle Porte aperte sarà presentato domani dal presidente del Consiglio provinciale Thomas Widmann, dal presidente della Provincia Arno Kompatscher e dall’ass. Waltraud Deeg.
Foto/copyright Consiglio Provinciale di Bolzano
pinuccia
Il 5 settembre 1946 fu firmato a Parigi il famoso accordo Degasperi Gruber, che riconosceva, dopo la fine della guerra , alcuni diritti fondamentali ai sudtirolesi di lingua tedesca della provincia di Bolzano che il regime fascista aveva soppresso (uso della lingua, ammissione agli uffici pubblici e uso del potere legislativo ed esecutivo in ambito regionale). Quest'ultimo diritto divenne provinciale, riconoscendo in tal modo vera autonomia istituzionale alla Provincia di Bolzano, con il SSECONDO STATUTO DI AUTONOMIA, (1972)