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Mele dell’Alto Adige, calibrare la quantità con la qualità

2 Luglio 2015

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Mele dell’Alto Adige, calibrare la quantità con la qualità

Nella maggior parte dei meleti la quantità di frutti sui rami è soddisfacente”, afferma Robert Wiedmer del Centro di consulenza per la fruttiviticoltura dell’Alto Adige. Per la qualità delle mele saranno invece decisive le prossime settimane, quando i contadini avranno finito l’opera di diradamento manuale eliminando i frutti malformati, piccoli o in eccesso.

Le mele dell’Alto Adige sono famose in Italia e all’estero per la loro eccellente qualità. Ma cos’è che rende buona una mela? Quali sono gli accorgimenti messi in atto dai produttori? “La qualità dipende da alcuni fattori fondamentali: una corretta potatura, una concimazione adeguata ma soprattutto un diradamento manuale effettuato a regola d’arte”, spiega l’esperto del settore Wiedmer. Ed è proprio in questo periodo che i contadini sono alle prese con l’eliminazione dei frutti deformi, troppo piccoli, o danneggiati.

Importante, spiega inoltre l’esperto, la collaborazione tra chi produce e chi commercializza: “Il diradamento manuale ci permette di immettere sul mercato un prodotto privo di difetti. Eliminando i frutti in eccesso quelli che rimangono diventano molto più belli. Questa selezione precoce fa sì che nei magazzini non arrivi frutta di bassa qualità, permettendoci così di evitare costi inutili”.

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