La categoria degli edili della Cgil/Agb alla manifestazione di Roma il 18 luglio

La segreteria della Cgil/Agb sostiene la manifestazione unitaria degli edili, sabato 18 luglio a Roma, e una delegazione altoatesina vi partecipa. Tra le richieste dei sindacati: ridurre l’età pensionabile, più sicurezza sul lavoro, lotta a lavoro nero e precario e rilanciare gli investimenti in edilizia.

“I lavoratori edili – scrive in una nota la segreteria della Cgil altoatesina – stanno pagando un prezzo altissimo per la crisi in atto. Il lavoro scarseggia ovunque e anche nella nostra provincia molti hanno già perso il lavoro, mentre altri sono a rischio. Aumenta, inoltre, il dramma della disoccupazione per le persone in età avanzata, che, oltre alle difficoltà a reggere fisicamente, non possono neppure sperare nella pensione, vista la riforma selvaggia delle pensioni del 2012. Ricordiamo che non tutti i lavori sono uguali. Va ridotta l’età pensionabile per i lavori usuranti e ripristinata la possibilità di uscite flessibili per tutto il mondo del lavoro”.

Secondo la Cgil/Agb, per rilanciare il settore bisogna puntare su interventi utili a risanare case, strade, scuole e il territorio: “Servono opere che non abbiano bisogno di tempi lunghi prima dell’avvio dei lavori. La nostra provincia si muove già su questo terreno, ma dobbiamo incentivare ulteriormente questi percorsi con investimenti pubblici e incentivi per i privati”.

Per il sindacato va posta molta attenzione anche al rispetto delle regole in materia di lavoro e prevenzione degli infortuni, che, di fronte a una crisi così profonda e duratura, sono spesso relegate in secondo fila. “Il lavoro nero e gli infortuni sono spesso legati anche alla logica degli appalti al massimo ribasso, perché la realizzazione delle opere passa attraverso il contenimento dei salari. Anche per questo il parlamento deve recepire la nuova  legge sugli appalti, per dare certezze alla Provincia autonoma, che su questo terreno da tempo è intenzionata a intervenire. I lavoratori discontinui, come gli edili, sono quelli oggi meno protetti dal sistema degli ammortizzatori sociali. Per questo chiediamo a livello locale di implementare gli ammortizzatori sociali nazionali con prestazioni locali, come previsto dalla norma d’attuazione, con l’aumento dei periodi di copertura in caso di disoccupazione involontaria”, conclude la nota.

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