Bolzano, Giunta Comunale di “sopravvivenza”

Lettera critica al Sindaco di Vitantonio Gambetti
Caro Sindaco, vorrei fare una considerazione che sono certo sia condivisa da 106mila bolzanini (meno cinque o sei unità): prendere 1000 voti o prenderne 60 non è la stessa cosa, cambia, eccome che cambia. Se fosse la stessa cosa non servirebbe fare le consultazioni elettorali, si potrebbe nominare sempre chi ha preso solo un voto, tanto è la stessa cosa! Ma non è così: tutti dileggiano il manuale Cencelli, ma è il Breviario, la Bibbia, il Verbo cui in politica tutti si attengono. Esclusa Bolzano!
Tu hai fatto una Giunta di sopravvivenza (hai anche un assessore eletto con voti del centrodestra, quei Pensionati che credevano in chissà quale miracolo candidandosi con Duzzi), ti servivano 23 consiglieri (ne hai recuperati ben 24) ma devi dare qualcosa in cambio, se no non ti sostiene. E il qualcosa è in Consiglio, in Giunta o, dopo, fuori dal Consiglio. Ma non è di questo che voglio scrivere, bensì voglio fare una considerazione di numeri rapportati al genere.
La tua Giunta (sei assessori più il Sindaco) deve avere due assessori di lingua tedesca (ok, fatto), e due di genere femminile (fatto anche questo, ma di rimbalzo).
Se per ipotesi Bonvicini non fosse incappato in quel banale incidente di ineleggibilità (proprio da inesperto, che con un minimo di accortezza e con tanto staff alle spalle, doveva essere affrontato e risolto prima nel suo interesse anzichè sottovalutarlo: ma è un suo problema!) sarebbe diventato assessore, è ovvio: correva per quello! e allora lo scenario sarebbe stato ben diverso per te (e per gli altri). Bonvicini è di genere maschile e la Di Lorenzo no. Nel contesto attuale la Di Lorenzo (65 voti) ha goduto del fatto di essere di genere femminile, se fosse stata di genere maschile (genere nel quale è invece incappato il buon Barborini 71 voti), non sarebbe diventata assessora. Con Bonvicini maschio assessore la casella assessore femmina restava aperta, e bisognava far saltare un maschio. Quale maschio?
Siccome le femmine in maggioranza sui seggi in consiglio non sono molte, elenco Franch, Canestrini e Molin Ferremi (non cito la vincente Stefanelli perchè ufficialmente non è in maggioranza), non cito la Hofer e la Pitarelli perchè di lingua tedesca e quindi fuori gioco (in quota Svp e genere femminile c’è già la Kofler Peintner), per far quadrare il bilancio avresti dovuto pescare fre le tre di cui sopra, ma le due del Pd sono di area spinosa (quindi fuori gioco), e sarebbe restata quindi solo la Molin Ferremi, che avrebbe ineluttabilmente preso il posto nei Comunisti che è stato riservato a Gallo.
Quindi la Giunta avrebbe avuto lo stesso equlibrio politico attuale (2 Pd, 2 Svp, 1 Lista Spagnolli, 1 Comunisti, 1 Lista Duzzi), con forte prevalenza di chi le elezioni le ha perse rispetto a chi le avrebbe vinte, cioè la tua coalizione, ma con due nomi diversi. Bonvicini e Molin Ferremi.
Questo mio esercizio non vale niente, vale solo come considerazione di quanta incompetenza e superficialità ha avuto Bonvicini (e c’ha speso pure dei soldi!), quanto sfortunato è Barborini per essere nato maschio (non me ne voglia), quanta sfortuna anche la Molin Ferremi a causa delle dimissioni di Bonvicini (senza le quali probabilmente sarebbe diventata assessora), e quanta generosa fortuna ha avuto la Di Lorenzo come conseguenza di quanto sopra scritto. Tutto qui, niente di più.
Buon lavoro (e buona fortuna, Bolzano!)
Vitantonio “Vito” Gambetti “Insieme. Con Bolzano”
Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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Claudio Calabrese

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