I cittadini si ribellano, in alcuni comuni vincono le liste civiche

Queste elezioni amministrative in Alto Adige sono andate diversamente di come ci si aspettava; forse è il caso che i responsabili dei partiti di maggioranza inizino a riflettere sul serio. Difatti a Bolzano Luigi Spagnolli, il candidato sindaco del Partito Democratico e della Südtiroler Volkspartei ha ottenuto il 40,6 per cento dei voti, mentre il suo primo avversario Urzì è arrivato a quota 13,2. Il risultato di Spagnolli non è male, tuttavia non è bastato per vincere subito e così dovrà confrontarsi con Urzì al ballottaggio tra due settimane. Una vittoria scontata per Spagnolli, come tanti affermano? Non è detto, dipenderà dagli elettori, a prescindere dalle tante chiacchiere da bar. A Bressanone Peter Brunner della SVP ha vinto al primo turno con il 51,2 per cento. Molto meno rosea la situazione a Laives, dove Liliana Di Fede, candidata con una lista del PD, ha ottenuto il 33,5 per cento e si dovrà confrontare al ballottaggio con l’avversario Christian Bianchi del centrodestra, che invece è arrivato al 29,5.  Anche a Merano la situazione si mostra difficile, poiché il candidato della SVP, Gerhard Gruber, ottenendo il 24,4 per cento dei voti dovrà andare al ballottaggio con Paul Rösch, che con una lista dei Verdi ha ottenuto l’ottimo risultato del 22,1 per cento dei voti. Ma le cose sono cambiate anche nei comuni con meno abitanti, dove la SVP fino ad ora aveva sempre avuto un ottimo consenso elettorale. Infatti a San Candido ha vinto una lista civica. C’è chi interpreta il trionfo della lista civica sulla SVP come risposta della cittadinanza in seguito all’annuncio di alcuni tagli alle strutture sanitarie in zona. Chissà, forse è così, ma sono solo supposizioni. In ogni modo la SVP ha perso anche a Vipiteno, come in altri piccoli comuni come Villabassa, Naz Sciaves, Selva di Val Gardena e Vadena. Beh, non ha solamente perso, dato che il suo candidato sindaco ha conquistato Salorno, un paese da decenni governato da primi cittadini italiani. L’affluenza è stata piuttosto bassa rispetto a cinque anni fa, in provincia ha votato il 66, 9 per cento con un calo dell’8 per cento nella città di Bolzano. Non basteranno i soliti discorsi di rito dei segretari di partito per riavvicinare gli elettori persi, ma un cambio di rotta radicale e così, augurandomi che la lezione serva, cito Bettino Craxi: “Dobbiamo usare il tempo come uno strumento, non come una poltrona”.

Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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