Giuseppe Marino, votare prima che un diritto, è un dovere civico

Giuseppe Marino ha 27 anni e insegna italiano L2 alle scuole medie di Santa Valburga in Val d’Ultimo. Si è laureato in scienze dei beni culturali con una tesi sulla geografia elettorale, in cui si è occupato di come si è evoluta la rappresentanza del gruppo linguistico italiano nei comuni del Sudtirolo fra il 2000 ed il 2010. Molto attivo in campo culturale, s’interessa della storia del ‘900 in Sudtirolo e del metodo CLIL, ossia l’insegnamento veicolare della lingua. Curioso di conoscere “mondi nuovi” ha trascorso un anno fra Nuova Zelanda e Australia, nelle città di Auckland e Melbourne, lavorando come lavapiatti, cameriere, pizzaiolo e venditore di scarpe italiane. Ora candida con Il PD per il Consiglio Comunale di Merano.

Dott. Marino, Lei si candida per il Consiglio Comunale di Merano con il PD. Come mai a Merano?

Sono meranese, mi sono trasferito a Lana per motivi di lavoro visto che insegno in Val d’Ultimo, ciò nonostante trascorro la maggior parte del mio tempo libero a Merano, dove gravitano amicizie e hobbies.

Nell’ultima consiliatura il PD è stato all’opposizione. Questa volta cosa accadrà?

Il Partito Democratico è un partito trasversale, capace di essere attrattivo per un’ampia fetta di elettorato. Abbiamo costruito una squadra forte, fatta da candidati molto ben inseriti nel tessuto sociale. Diego Zanella è un ottimo candidato sindaco ed il nostro obiettivo è quello di arrivare al ballottaggio. Non giochiamo per essere perdenti. Ovviamente il futuro governo del capoluogo del Burgraviato vedrà SVP e PD insieme. Chi governerà insieme a loro è ancora da vedere.

 Lei è un “renziano” convinto. A Merano c’è spazio per una politica di questo tipo?

Quando ero in Australia, ero il vice segretario del circolo “Raffaello Carboni” di Melbourne. In quell’occasione ho presentato la mozione di Renzi, che lì è stato il più votato. Se l’ondata renziana è arrivata fino a Melbourne, non vedo come non possa arrivare a Merano.

Glielo chiedo onestamente, gli elettori si recheranno alle urne, oppure ci sarà un forte astensionismo?

L’astensionismo maggiore sarà all’interno del gruppo linguistico italiano. E’ compito di noi candidati andare a recuperare ogni singolo voto, strappandolo via all’astensionismo. Votare prima che un diritto, è un dovere civico. Non sopporto coloro i quali si vantano dicendo che non si recheranno a votare. Un danno alla democrazia.

Secondo Lei Merano di cosa avrebbe bisogno?

La Merano che io vorrei, è una città che torni ad essere viva, in cui i giovani siano protagonisti, in prima linea. Una bella idea sarebbe quella di un palcoscenico mobile, attraverso cui molti più luoghi potrebbero diventare spazio per spettacoli. In questo modo le periferie sarebbero meno periferie, meno lontane dal cuore della città. Così facendo si potrebbe organizzare un maggior numero di eventi itineranti, rendendo Merano molto più viva. Un’altra questione molto importante è quella legata al bili/plurilinguismo. La nostra società richiede una maggiore conoscenza delle lingue; in quest’ottica il comune, attraverso l’assessorato alla cultura, dovrebbe promuovere un maggior numero d’iniziative per sensibilizzare giovani e meno giovani a riguardo.

Altro tema che mi sta molto a cuore è quello degli anziani. La comunità europea ha prodotto delle disposizioni, che si pongono come obiettivo quello di permettere all’anziano di vivere una vita autonoma a casa propria fino agli 84 anni senza sacrificare al contempo qualità della vita. Il comune non può non adeguarsi a tali disposizioni e deve provvedere quanto prima a mettersi in riga.

Un’ultima domanda, una facoltà universitaria a Merano avrebbe senso?

Proprio nell’ottica di ridare energia e sprint alla nostra città, l’università rappresenterebbe una grande opportunità. Abbiamo facoltà a Bressanone, Bolzano e Brunico; tuttavia ci dimentichiamo che il Sudtirolo è la casa del plurilinguismo. Per accedere alla facoltà di lingue noi sudtirolesi dobbiamo per forza recarci a Trento o a Innsbruck. Questo non ha senso. In virtù del fatto che siamo una terra trilingue, dove contemporaneamente convivono e si mescolano diverse culture, attraverso una facoltà di lingue potremmo attrarre a Merano tanti giovani, provenienti da tutta Europa, portando una ventata di freschezza sulle rive del Passirio.

 

 

Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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