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Gabriele Giovannetti, candido per poter dare un apporto concreto a quella che è la città in cui sono cresciuto e a cui sono legato3 min read

5 Maggio 2015 3 min read

Gabriele Giovannetti, candido per poter dare un apporto concreto a quella che è la città in cui sono cresciuto e a cui sono legato3 min read

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Gabriele Giovannetti ha 23 anni ed è laureando in legge all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nato a Monaco di Baviera in Germania ha sempre vissuto a Bolzano in una famiglia “mistilingue”. A soli 18 anni, dopo la maturità classica, è stato il più giovane eletto in provincia di Bolzano nella tornata elettorale di rinnovo delle amministrazioni comunali. Oltre allo studio è attivo in numerose associazioni culturali locali ed internazionali ed ora si candida per il Consiglio Comunale di Bolzano con “L’ALTO ADIGE NEL CUORE”.

Signor Giovannetti, Lei candida con “L’ALTO ADIGE NEL CUORE” per il Consiglio Comunale di Bolzano. Quali sono le ragioni che l’hanno spinta a questo passo importante?

In questo momento di crisi non solo economica sarebbe in effetti molto più facile stare alla finestra e limitarsi a criticare. Io per mia natura non sono così, ho deciso di candidarmi, mettendoci la faccia, per poter dare un apporto concreto a quella che è la città in cui sono cresciuto e a cui sono legato. Negli ultimi cinque anni sono stato consigliere di circoscrizione e ho visto che con impegno si possono ottenere risultati importanti per le persone. Nell’Alto Adige nel cuore si sono realizzate le condizioni indispensabili per poter operare bene per la nostra città. La cosa più bella è non avere vincoli con partiti nazionali e non dover giustificare nessuno se non noi stessi.

Nonostante le prime difficoltà, oltre al partito con cui Lei candida, altri due sostengono il candidato sindaco Alessandro Urzì. Potremmo dire che già questo è un buon traguardo, considerando le difficoltà di raggruppamento delle forze politiche del centro-destra a Bolzano. 

Guardi in realtà si parla molto della divisione del centrodestra ignorando come in realtà anche l’amministrazione uscente di centrosinistra a questa tornata si sia presentata spacchettata e in aperta concorrenza a queste elezioni. Solo di quell’area si sono presentati cinque candidati sindaco. La coalizione a sostegno di Alessandro Urzì raccoglie quello che è oltre l’85% dell’elettorato del centrodestra. Purtroppo con alcuni non si è riusciti a chiudere alcun tipo d’accordo per questioni pregiudiziali e personalistiche che lasciano il tempo che trovano. Con la Lega restano alcune divergenze incolmabili sia di contenuto, come la questione della secessione dell’Alto Adige dall’Italia che verrà discussa a breve in consiglio regionale su proposta del Carroccio, che nel metodo.

Qualora dovesse essere eletto, per quali temi si batterà in Consiglio Comunale?

Bolzano è una bella città ma negli ultimi dieci anni per via dell’inattività ha perso il suo smalto. Ci sono diversi aspetti che vanno migliorati. Dalla viabilità, all’erogazione dei contributi per le associazioni, ai lavori pubblici, al sistema dei rifiuti, alla carenza di parcheggi sono tutti temi che vanno affrontati. Il più importante resta però quello del finanziamento del comune di Bolzano. Con la truffa del consorzio dei comuni Bolzano ha perso tredici milioni di euro ogni anno; circa 151 euro ad abitante. Se Bolzano rinegoziasse o uscisse dal consorzio potremmo eliminare l’addizionale IRPEF che è ancora applicata solo in nove comuni (tra cui Bolzano) su 116.

A Bolzano si parla molto di sicurezza in questi ultimi tempi. Si tratta unicamente di slogan preelettorali, oppure è un problema reale? 

Purtroppo è un problema reale, l’unico che non se ne rende conto sembra essere il sindaco che si fa beffe dei cittadini che vivono questo problema tutti i giorni giocando con il fischietto. D’altra parte basta guardare i giornali locali per avere il resoconto di furti, atti vandalici, spaccate e risse. Ormai i ladri si sentono così sicuri che organizzano colpi anche per pochi euro. Quando lo Stato non riesce a garantire la sicurezza fallisce nel suo compito primario.

Giornalista pubblicista, scrittore.