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Scempio a Roma, devastata la fontana del Bernini

19 Febbraio 2015

Scempio a Roma, devastata la fontana del Bernini

Ecco cosa succede quando manca la cultura. A Roma da ieri gli hooligan del Feyenoord devastano la capitale italiana senza ritegno. Non hanno rispetto neppure per l’arte, tanto è vero che hanno persino devastato la nota fontana della Barcaccia di Pietro e Gian Lorenzo Bernini, probabilmente non sapendo neppure chi fossero i due grandi artisti italiani. Quanta pochezza e stupidità. È possibile che nel centro di Roma succedano ancora certe cose? Evidentemente sì! Secondo fonti ufficiali alcuni dei protagonisti dello scandalo pubblico avrebbero sfoggiato delle bandiere del Feyenoord con la scritta “Europe Beware”, vale a dire Europa stai attenta. Pare però che il messaggio non si rivolga unicamente al calcio, ma all’Europa. Ciò che però è peggiore è la lupa di Roma decapitata e Romolo e Remo bebè uccisi sotto di lei, con un barbaro armato di spada accanto. Un atto di barbarie culturale! Tutto questo nella città in cui vive il Papa, mentre molti negozianti nei pressi di Piazza di Spagna sono stati costretti a chiudere per via degli scontri tra i tifosi del Feyenoord e le forze dell’ordine. Come, tanto disordine per una partita sportiva? Cosa c’entra lo sport? No, questo non è sport ma delinquenza. Naturalmente ci sono state delle dure reazioni da parte del potere costituito e, infatti, undici olandesi arrestati dalla polizia per disordini ieri sera nel centro romano sono stati processati oggi e condannati a pene tra uno e undici mesi, convertiti in multe consistenti. Inoltre non potranno più dimorare nella capitale. Il gruppo di tifosi olandesi tornerà a Rotterdam domani, debitamente scortato all’aeroporto dalla polizia, mentre altri undici fermati attendono le decisioni della magistratura competente. Le reazioni del sindaco di Roma non si sono certo lasciate attendere, il quale attraverso Twitter sostiene che la situazione è grave. Il M5S e la Lega Nord invece se la prendono con il ministro degli interni chiedendone le dimissioni. Certo, è giusto chiedere spiegazioni, ma forse non bisognerebbe usare ogni circostanza come pretesto per chiedere le dimissioni di un ministro, anche se non è della stessa estrazione politica. Ora pensiamo all’ordine pubblico e a punire i responsabili di questi atti vandalici. In fondo, come spesso abbiamo visto, può accadere di tutto, a prescindere dal governo in carica e l’importante è prevenire, magari investendo maggiormente in ciò di cui gli italiani possono essere fieri, i beni culturali. Pertanto ripartiamo dalla difesa di questi e dalla cultura per comprenderli e tutelarli a dovere. Auguri Italia!

In foto: fontana della Barcaccia

 

 

 

Giornalista pubblicista, scrittore.