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Pamphlet all’italiana – Sfumature d’Italia che cambia ma non cambia

22 Febbraio 2015

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Pamphlet all’italiana – Sfumature d’Italia che cambia ma non cambia

Da Fabrizio Corona, il dandy (spuntato ed inconsapevole) che s’ispira (va) a Scarface, passando per Melissa P., scrittrice naufraga all’Isola dei Famosi.

Sfumature. Anastasia, la protagonista del celebre “Cinquanta sfumature di grigio”si sarebbe potuta innamorare dello Sperelli dannunziano? Sfumature. Melissa, l’adolescente in cerca d’amore, creatura della scrittrice Melissa P. sarebbe mai potuto essere amata da Claudio Cantelmo? L’«ideal tipo latino», il superuomo letterario per eccellenza, protagonista del romanzo “Le vergini delle rocce”, opera che ha portato l’oltreuomo filosofico nella letteratura molto più del famoso Dorian Gray. In tutto questo una società molto particolare, fondata sull’apparire, sul denaro (che D’annunzio non disdegnava…) ha prodotto un personaggio come Fabrizio Corona. Di lui avevo già scritto definendolo un dandy spuntato ma in linea con i tempi, il suo narcisismo unito alla voglia di rivalsa prima di tutto su se stesso (era bruttino da giovincello) ha prodotto una serie di comportamenti che lo hanno portato direttamente all’inferno del carcere. Un vero dandy non sarebbe finito, però, a piangere dalla D’Urso, chiedendo scusa con lettere mielose che hanno rivelato il cambiamento d’animo del personaggio, ormai sull’orlo del baratro, con tanto di madre preoccupata e piangente. Nonostante la non condivisione riguardo una reclusione a dir poco pesante, l’uomo Corona ha dimostrato una fragilità di spirito imbarazzante. Tony Montana, l’idolo di Fabrizio, non avrebbe mai chiesto scusa a nessuno. Sfumature. Corona uomo è stato fagocitato dal Corona personaggio, più forte e più bello del Corona originale, più affascinante ma privo di senso della realtà, ottimo per un romanzo, pessimo per la vita. Il Corona uomo ora è tornato ma forse è troppo tardi… Sfumature. Altro discorso invece per Melissa P., giovanissima scrittrice siciliana (un caso?) che con il suo “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire” dove la protagonista attraversa forche caudine inaudite (ci descrive un meridione italiano ipocrita su certe tematiche) prima di trovare il vero amore, a differenza di Cantelmo (non sposerà nessuna delle tre donne promesse) riesce nell’impresa (anche qui il sud dell’Italia offre uno spaccato inquietante). D’altra parte lo scrittore abruzzese in nessun momento ha utilizzato il termine di superuomo in questa o in altre sue creazioni né tantomeno ha mai avuto la pretesa di farsi interprete del pensiero nietzschiano. Le preoccupazioni del Vate erano squisitamente artistiche, non filosofiche. Sfumature. Melissa incarna forse di più la filosofia dell’oltreuomo rispetto all’opera di D’Annunzio (anche se l’autrice non ne fa riferimento, affiorano opere estetiche d’un certo livello) Una bestemmia letteraria? Non credo, Melissa raggiunge il vero amore tramite percorsi di vita durissimi ed interiori, una ragazzina fragile trova il bandolo della matassa cento anni dopo Dorian Gray, Cantelmo e Sperelli (fagocitati dal proprio io, persi a decantare propri vizi e virtù). E Anastasia? Forse avrebbe potuto innamorarsi di Cantelmo più che di Dorian Gray, ammaliata dai modi aristocratici e dalla raffinatezza del personaggio, più umano (nel senso di vero) rispetto al protagonista di Wilde e più romantico (nel senso stretto del termine). Sfumature. Anastacia alla fine si arrende, innamorata di una persona malata (Christian, sadico e poco super, forse a tratti banale, non raffinato, psicologicamente grezzo) decide di mollare, come Cantelmo, come Sperelli. Melissa invece no, come Dorian Gray (costretto al suicidio) trova qualcosa. Questo punto deve farci riflettere: l’autrice, allora diciottenne, ha compiuto un percorso intelletto-letterario, la critica non lo capì, la critica valutò l’estetica, la critica si fermò allo stile, non comprese l’analisi del personaggio, giovanissima (sia nella vita che nel libro). Libri di questo genere spopolano (specialmente tra le donne) perché riproducono il proibito della mente, Anastasia scende a patti con il diavolo (Christian) credendo di gestire il tutto, alla fine invece, inghiottita da una mente perversa, decide di andarsene, un fallimento o una vittoria? Al lettore la risposta, al lettore il vero finale da plasmare in base alle proprie esperienze. Sfumature. Nel nostro tempo una scrittrice che partecipa ad un reality a me personalmente non dispiace, ogni epoca possiede la propria dimensione comunicativa, lo stesso Vate (primo al mondo) associò il proprio nome ad un profumo, creando scalpore (tra i critici poi…). Forse a volte siamo troppo ancorati alla morale dello stereotipo (scrittore allo scrittoio), all’una volta era meglio, non ci rendiamo conto invece di comportarci come tutti i contemporanei del passato (comprendete bene quest’ ossimoro), ovvero non capire il presente vissuto, giudicandolo peggio della prima e traballante base per il futuro. Questo mio pamphlet non ha la presunzione di spiegare nulla, ha solo lo scopo di farci pensare a noi stessi, a ciò che leggiamo, facciamo o scriviamo. Sfumature. Alle nostre sfumature caratteriali che vengono ampliate dai social network, facendoci credere di essere protagonisti di un mondo fittizio, meno reale di quello di D’ Annunzio e dei suoi personaggi, molto vicino a quello di Corona (bellezza, mondanità e desiderio), un mondo che s’indigna su molto, ma a cui piace specchiarsi nel lago proibito di un romanzo sfumato, decadente, che descrive ciò che in cento anni è mutato poco: l’animo umano ed il suo rapporto con l’amore. Sfumature. Nessun superuomo lo ha modificato, è sempre lì sfumato, né lucido, né opaco. Concludo, citando una frase di un personaggio decadente contemporaneo, ovviamente inesistente e pura creazione del regista genio Carpenter, ovvero l’eroe oscuro (ma buono, o forse no?) del celebre “ Fuga da New York”, Jena Plissken: ”Più le cose cambiano, più rimangono le stesse”. Sfumature.

In foto: Oskar Wilde

Giornalista pubblicista, originario di Bolzano si occupa di economia, esteri, politica locale e nazionale