Brugger: “a Brunico primo passo per registro unioni civili”

“Anche se mozione bocciata si è aperto dibattito in Consiglio comunale”

“Anche se non è stata approvata, mi ritengo soddisfatta per il risultato che, nel Consiglio comunale di Brunico, ha ottenuto la mia mozione sull’istituzione di un registro per le unioni civili”. Ad affermarlo è Cornelia Brugger, consigliera del Partito Democratico.

“Il diffuso dibattito che si è sviluppato a seguito della presentazione della mozione e la votazione, finita con 7 voti a favore, 7 contrari e 8 astenuti, con il gruppo Svp che si è diviso, – prosegue Brugger – dimostra che su una tematica importante, non ideologica e di civiltà, come lo è il registro delle unioni di persone appartenenti allo stesso genere, conta poco l’appartenenza partitica. Ho presentato la mozione perchè ritengo che anche Brunico, così come sta avvenendo a Bolzano e come è stato fatto in 100 comuni italiani, si debba dare un segnale per adempiere a quanto richiesto, anche all’Italia, dal Parlamento europeo e cioè di dotarsi di una normativa adeguata”.

Per la consigliera dei Democratici “il registro delle unioni civili a Brunico sarebbe stato un primo importante passo per restituire pari dignità sociale a tutti i nostri cittadini. Attraverso il sostegno e la tutela delle crescenti forme di legami affettivi stabili e duraturi costruite al di fuori dell’istituto del matrimonio, presenti anche nel nostro territorio, il registro è strumento necessario per iniziare a superare quelle frequenti situazioni di discriminazione all’accesso ai servizi ed ai benefici sociali ed economici che colpiscono molti nostri concittadini”.

Brugger ritiene comunque “un primo passo la proposta del sindaco di inviare una petizione al Parlamento italiano in cui il Comune si esprime in favore di porre in essere una normativa per equiparare giuridicamente le coppie di fatto, omo ed eterosessuali, ai matrimoni. Mi auguro – conclude la consigliera comunale – che in futuro, tra le forze politiche presenti in Consiglio Comunale possa costruirsi il più ampio consenso intorno all’istituzione del registro delle unioni civili, sconfiggendo quelle posizioni retrive dettate da pregiudizi ideologici e disinteresse per i problemi reali di molti nuclei di convivenza stabili”.

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