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Fecondazione eterologa, accordo raggiunto fra le regioni2 min read

3 Settembre 2014 2 min read

Fecondazione eterologa, accordo raggiunto fra le regioni2 min read

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La Commissione Salute della Conferenza delle Regioni italiane ha confermato l’intesa, l’accordo raggiunto fra tutte le Regioni, sulle linee guida per disciplinare la fecondazione eterologa. il documento sarà portato all’attenzione dei presidenti delle Regioni  domani. La fecondazione eterologa sarà gratuita o dietro pagamento del ticket sanitario, ma le donne riceventi dovranno essere in età potenzialmente fertili, concordano all’unanimità i tecnici e funzionari regionali che hanno varato il documento oggi. Il nato da fecondazione eterologa dovrà avere, per quanto possibile, lo stesso colore della pelle, dei capelli e  gruppo sanguigno della coppia ricevente. Il documento varato prevede l’anonimato del donatore, per cui il nato potrà risalire a dati e notizie sullo stesso solo per ragioni mediche. Tuttavia, dopo il 25 esimo anno di età, il nato da fecondazione eterologa potrà chiedere di conoscere l’identità del padre o della madre biologici. Il documento varato ricalca sostanzialmente la delibera regionale già approvata dalla Regione Toscana che già permette l’innovativa fecondazione nei centri pubblici locali, prevedendo precisi test ed esami clinici per i donatori, oltre che un registro per gli stessi. Sull’esempio dell’esperienza in Toscana,  il Presidente e assessore alla salute dell’Umbria Catiuscia Marini si dice soddisfatta del clima collaborativo e del documento, “che permetterà di dare il via a un percorso unitario”. Marini aggiunge che – in presenza di una sentenza dettagliata della consulta regionale, fino ad ora non c’erano linee guida per i centri sanitari pubblici, mentre i privati già praticano la fecondazione eterologa, il che è assurdo. Nel frattempo, a partire da domani, nell’Ospedale fiorentino di Careggi, inizieranno le visite di consulenza per le prime otto coppie interessate che hanno chiesto di effettuare una fecondazione eterologa. Le restanti regioni, da quanto si apprende, sarebbero invece in attesa del nulla aosta definitivo della Conferenza Stato-Regioni. Oggi sul canale Tgcom, Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in riferimento all’incontro di domani, è andata oltre lanciando un vero e proprio piano della fertilità, poiché in Italia non nascono più bambini da anni – afferma – e se è vero che molti sono i motivi per cui non nascono, è necessario iniziare dalla sanità e informare i giovani. Oltre a ciò, i danni economici derivanti dall’avere una popolazione poco produttiva.