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Appalti: semplificazione radicale, procedure velocizzate

20 Settembre 2014

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Appalti: semplificazione radicale, procedure velocizzate

L’intero sistema degli appalti pubblici è stato rivisto con la nuova regolamentazione della Giunta provinciale nella legge omnibus approvata ieri (18 settembre) dal Consiglio. “Il sistema è stato semplificato radicalmente, punta a garantire la massima partecipazione alle gare e a velocizzare la procedura per imprese e amministrazione”, spiega il presidente della Provincia Arno Kompatscher.

La nuova regolamentazione introduce una semplificazione amministrativa e accelera le procedure in materia di appalti pubblici in Alto Adige. “La fase dei controlli sui requisiti di partecipazione presentati dalle imprese con autodichiarazione costituiva una grossa criticità nelle procedure di gara, con allungamento dei tempi, incertezza giuridica, incremento del contenzioso”, spiega il presidente Kompatscher.

Le nuove direttive UE in materia di appalti pubblici e concessioni “hanno offerto nuovi spazi di manovra e hanno così permesso alla Giunta di intervenire con lo specifico articolo nella legge omnibus”, spiega il Presidente. L’UE si è mossa verso una semplificazione del sistema e la più ampia partecipazione alle procedure: “Ogni impresa effettivamente in possesso dei requisiti deve quindi poter essere ammessa alla gara. In concreto, la verifica del possesso dei requisiti viene condotta dall’amministrazione solo sull’aggiudicatario, successivamente alla valutazione delle offerte”, spiega Kompatscher. Si riduce il carico burocratico, la procedura di gara viene velocizzata, è assicurata un’ampia partecipazione.

Un’ulteriore semplificazione: al termine della gara, le verifiche sui requisiti della prima impresa in graduatoria sono operate dalle amministrazioni attingendo alle informazioni già disponibili in banche dati. “Anche qui viene garantita maggiore flessibilità: se necessario, le amministrazioni invitano tali imprese a completare o a fornire chiarimenti su certificati e documenti entro dieci giorni”, conclude Kompatscher.