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Referendum Malles, Di Fede: “PD Alto Adige non ha bisogno delle lezioni di Noggler”

19 Agosto 2014

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Referendum Malles, Di Fede: “PD Alto Adige non ha bisogno delle lezioni di Noggler”

“La nostra attenzione per l’ambiente è una scelta consapevole”

“L’assessore regionale Josef Noggler stia tranquillo. Il Partito Democratico dell’Alto Adige è maggiorenne e non ha mai avuto alcun problema a differenziarsi dal PD nazionale se ritiene che le proprie posizioni siano giuste per il bene della nostra terra”. Ad affermarlo è la segretaria provinciale Liliana Di Fede in risposta alle critiche di opportunismo sollevate sui media dall’esponente Svp in merito alla decidione del PD altoatesino di sostenere il referendum a Malles Venosta contro l’uso dei pesticidi in agricoltura.
“Il PD dell’Alto Adige – prosegue Di Fede – ha sempre dimostrato sensibilità per le peculiarità dell’Alto Adige a partire dalla questione della trattativa con il governo nazionale sulle questioni economiche. Anche in contrasto con l’esecutivo Renzi, portiamo avanti la nostra idea che l’Autonomia debba concorrere al risanamento del Paese, ma che questo non può passare se non attraverso un coinvolgimento diretto nel processo decisionale. Tutto questo senza opportunismi, che, al contrario, hanno caratterizzato il percorso di altri partiti”.
In merito alle questioni ambientali, la segretaria del PD respinge al mittente le critiche. “Con la scelta di sostenere il referendum di Malles, il PD dell’Alto Adige non adotta alcuna strategia di posizionamento ecologico opportunista. Si tratta, al contrario, di guardare con una sensibilità diversa a nuove strategie di sviluppo del comparto agroalimentare, anche in contrasto con il PD nazionale. Un Alto Adige moderno, aperto, che guarda al futuro non può rinchiudersi e rimanere statico. Deve, anche in un settore portante per la nostra economia, qual’è l’agricoltura, avviare una riflessione sulle strategie di sviluppo. E il referendum di Malles può essere un’opportunità per ragionare su un’agricoltura che sia in grado di coniugare i fattori dell’economicità con quelli della salute più in generale”.