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Spagnolli: “L’anello non sarà per sempre”2 min read

23 Luglio 2014 2 min read

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Spagnolli: “L’anello non sarà per sempre”2 min read

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Un anello per ghermirli e intanto incatenarli. Poi chissà. Il discusso led applicato a una delle colonne del Monumento della Vittoria fa inevitabile capolino al tavolo della consueta conferenza stampa di giunta del sindaco Luigi Spagnolli. Il primo cittadino getta lo sguardo all’installazione come un bolzanino qualsiasi e non parla affatto di soluzione definitiva. “Se devo esprimere un giudizio personale non è che mi faccia impazzire, ma credo stia raggiungendo egregiamente lo scopo per cui è stato progettato. Chiunque, da ponte Talvera, oggi si accorge che qualcosa di nuovo sta accadendo. Per un periodo iniziale penso possa essere adeguato, poi vedremo se rimarrà in quella posizione. Di sicuro non l’abbiamo progettato io o il presidente Arno Kompatscher”. Bene, però c’è chi parla di deturpazione dell’opera e Alessandro Urzì ha già imbracciato la fionda dei ricorsi in tribunale. “Certe azioni indicano incapacità politica. Chi non ha argomentazioni su questo piano si rivolge ai tribunali. Nella commissione che ha avvallato questa installazione c’è anche il Sovrintendente ai Beni Culturali di Venezia: io dubito fortemente che compia delle illegalità nell’esercizio delle sue funzioni e credo sia più competente di molti di noi”.

In generale, però, la questione del Monumento apre un sorriso a 32 denti in piazza Municipio. “Sono molto contento delle reazioni e dell’atteggiamento che ha avuto la stampa in questa occasione. Pochissimo spazio a polemiche pretestuose e apporto di rilievi preziosi”. Per esempio? “La mancanza di scritte in ladino. Rimedieremo. Qualcuno, invece, lamenta la precedenza data alla lingua inglese rispetto a italiano o tedesco: a me personalmente non infastidisce per nulla”. Un remake del cambio di nome della piazza, però, non è nei piani di questa legislatura. “Assolutamente no. In ogni caso credo che una proposta del genere possa essere sostenuta solo con una forte spinta dal basso: non si può imporre e sperare che la città ti venga dietro. Non a Bolzano”. Qualcuno, però, comincia ad essere stufo dei soliti temi sui relitti. “E’ sufficiente che il tema interessi una persona per continuare a considerarlo attuale. Ricordiamoci che non abbiamo chiuso un’epoca, ma compiuto un passo sulla strada della memoria unica condivisa. Il prossimo sarà il bassorilievo di Piffrader”.

Intanto alla cripta arrivano più turisti di quanto ci si potesse aspettare in queste prime giornate. Fare un pensierino a un ticket d’ingresso per contribuire ai 200.000 euro necessari a controllo e manutenzione del Monumento? “Potremmo arrivare a un biglietto da uno o due euro – apre il sindaco – ma al momento è giusto mantenerlo gratuito per permettere l’ingresso di tutti”. La storia paga.

Alan Conti