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Quando lo strumento è donna

13 Giugno 2014

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Quando lo strumento è donna

Chi l’ha detto che il jazz è roba da uomini? Il Jazzfestival Alto Adige 2014 propone una ricca carrellata di grandi artiste

Una corposa rassegna di artiste di talento: il Jazzfestival Alto Adige 2014 sarà anche questo. E già il concerto d’apertura, in programma il 27 giugno nel Teatro Comunale di Bolzano, proporrà due signore del jazz di grande spessore. Per questo vernissage dedicato alla musica francese il fisarmonicista Vincent Peirani ha voluto accanto a sé, ed al suo Living Being Quintett, la trombettista Airelle Besson e la cantante Serena Fisseau. Il repertorio di questa artista della voce, dalle origini indonesiane, è straordinariamente vasto: Serena Fisseau ha girato il mondo in lungo e in largo assorbendo tutto ciò che captavano le sue orecchie: blues, gospel, jazz, rock e – of course – la musica del Sud-Est asiatico.  Dopo Bolzano, Serena si esibirà a Merano in trio al fianco di Emile Parisien (sax) e ancora Vincent Peirani (acc).

Band leader e compositrice, Airelle Besson è stata più volte premiata dalla critica specializzata ed assieme a Sylvain Rifflet guida il quintetto Rocking Chair. Durante il Jazzfestival suonerà in duo con il chitarrista brasiliano Nelson Veras (a Bolzano) e nel quintetto del mostro sacro Didier Levallet (b), che per l’occasione si farà accompagnare da tre soliste in un colpo solo: oltre ad Airelle Besson, al fianco di Levallet in piazza Walther a Bolzano ci saranno la sassofonista Céline Bonacina e la flautista Sylvaine Helary.

Quest’ultima a sua volta si esibirà in altre occasioni: assieme a Noemie Boutin (clo) formerà il duo Myssil, che a Brunico proporrà una suggestiva commistione tra parola e suono spaziando tra jazz, musica contemporanea e teatro musica. Con il suo quartetto Spring Roll (Sylvaine Helary – fl; Hugues Mayot – sax; Antonin Rayon – p; Sylvain Lemettre – perc) invece sarà di scena a Silandro, dove rinuncerà alla tradizionale ritmica basso-batteria per dedicarsi ad un sound introverso e intellettuale.

Un’altra artista francese che ama rompere gli schemi è la bassista Fanny Lasfargues. Proveniente dal vasto e variegato collettivo musicale Coax, Fanny fa del suo strumento una fonte inesauribile e imprevedibile di suoni. A lei tutto è concesso: dalle improvvisazioni minimaliste ai ritmi hip hop, passando per il noise rock e utilizzando di volta in volta spazzole, campanelle, barattoli e quant’altro.

Ad ogni modo Fanny Lasfargues non è la sola musicista transalpina ad aver ampliato in maniera virtuosa i confini del proprio strumento. Rafaelle Rinaudo ad esempio prosegue l’opera di sdoganamento dell’arpa nel mondo del jazz, dove il suo utilizzo è decisamente raro. Il sound della giovane arpista, che in concerto si avvale di tracce registrate e spesso suona contemporaneamente due arpe, è degno di una band rock ma dall’anima “lirica”. A Bolzano Fanny Lasfargues e Rafaelle Rinaudo si esibiranno sia da sole che nel duo Five 38, dove basso e arpa danno vita a suoni fragorosi degni di una gara automobilistica ma anche a placidi ritmi meditativi. E non finisce qui: nell’originale location dell’impianto di frantumazione della Beton Eisack a Varna, Rafaelle Rinaudo si esibirà al fianco del batterista Yann Joussein nel duo AIE,proponendo una gamma di stili che va dal linguaggio formale del free jazz alle melodiche canzoni per bambini passando per il rock progressivo.

In un contesto dedicato alla giovane scena jazzistica francese non poteva mancare la vocalist Leïla Martial, formatasi alla leggendaria scuola di musica della cittadina diMarciac (sede di un celeberrimo festival) e perfettamente a suo agio sia nel jazz che nella musica classica: con il suo quartetto Baa Box  (Leïla Martial– voc; Alice Perret – keyb, vl, voc; Pierre Teyregeol – g, voc; Eric Perez – dr, voc) si esibirà a Brunico, sul Renon e Merano. Sempre nella città del Passirio, in piazza delle Terme, la sassofonista tedesca Nicole Johänntgen incrocerà il suo strumento con quelli del trio diretto dal pianista francese Rémi Panossian (Nicole Johänntgen – sax; Rémi Panossian – p; Maxime Delporte – b; Frédéric Petitprez – dr). Infine, tra le artiste che non provengono da Oltralpe, segnaliamo un talento di casa nostra: la bassista di Bressanone Ruth Goller, che ha saputo farsi notare nel mondo jazzistico londinese e con il suo quartetto Let Spin (Chris Williams – sax; Moss Freed – g
; Ruth Goller – b; Finlay Panter – dr) suonerà a Bolzano, Bressanone e Brunico.