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Felis e il Pd bocciati all’Università di Bolzano1 min read

13 Giugno 2014 < 1 min read

Felis e il Pd bocciati all’Università di Bolzano1 min read

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Tornano le tensioni nel Pd altoatesino, a poche settimane dal trionfo renziano e a pochi mesi dalla sofferta nomina della segreteria. E’ stata votata all’unanimità la bocciatura di Andrea Felis alla vicepresidenza della Libera Università di Bolzano. E Felis, esprimendo alla stampa la sua amarezza, soprattutto per l’aspetto etnico dello sgarbo, presta il fianco ad una forte contraddizione, data la recente svolta interetnica del partito guidato da Liliana Di Fede.  In realtà, all’origine della bocciatura di Felis ci sarebbe il fatto che il Pd avrebbe imposto la rimozione di Borgo e la nomina di Felis. E che il nome del dirigente della Sovrintendenza Scolastica Italiana sarebbe nato da una battaglia interna non solo al Pd altoatesino, ma persino a quello nazionale. Dunque, i motivi etnici sono di fatto uno specchietto per le allodole. Alla bocciatura di Felis avrebbe contribuito la preoccupazione da parte del presidente della Lub, Konrad Bergmeister, di non riuscire più a controllare l’ateneo attraverso un consiglio più di nome che di fatto. La Libera Università di Bolzano è infatti un ateneo molto particolare, in cui il presidente ha molto più peso del rettore. E forse i tempi sono ancora prematuri, nonostante la competenza specifica che Kompatscher ha voluto tenere per sé, per operare un forte cambiamento in merito. Insomma, la questione Felis si trasforma nell’ennesima riprova della sopravvivenza delle vecchie logiche di partito, che vanno a intromettersi, come sempre, nella questione delle nomine.