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SF CONTRO IL CALENDARIO DEL DUCE: “APOLOGIA”

Libera propaganda fascista in edicola. Südtiroler Freiheit prende di petto le pubblicazioni editoriali “La vita di Mussolini – il Duce – Calendario 2014” e “Mussolini – Calendario 2014 – Storia del Duce con cd Inni al Fascismo” (Editrice Gamma 300 srl) trascinandole nelle stanze della procura con un ampio esposto a firma del legale del partito Werner Thaler. Nei tabacchini altoatesini e italiani, insomma, è facilmente reperibile questo calendario con allegato un cd contenente 16 inni fascisti che, secondo il partito di Eva Klotz, rappresenta un’aperta violazione delle leggi Scelba del 1952 e Mancino del 1975 e 1993. Non solo, l’iniziativa si ripete costantemente ogni anno come un qualsiasi calendario Pirelli senza che nessuno abbia mai alzato un sopracciglio. Thaler, invece, dimostra di aver analizzato con attenzione il documento riportando per filo e per segno tutte le sinistre omissioni ed esaltazioni. “L’omicidio di Giacomo Matteotti – si legge nel documento di 4 pagine – viene spiegato troppo semplicemente come crisi socialista omettendo totalmente brutalità e disumanità dell’episodio. Nessuno, insomma, prende in alcun modo le distanze dall’episodio”. Tutta la storia pare piegarsi a una lettura un po’ troppo celebrativa. “La guerra in Etiopia è proposta come un normalissimo successo utile all’Italia per salire lo stesso gradino delle altre potenze coloniali”. Lo stesso scorrere delle pagine del calendario segue uno schema di esaltazione biografica: “Praticamente percorre, con illustrazioni colorate e accattivanti, tutta la vita di Benito Mussolini. Si parte dall’infanzia fino a quella che viene definita come la trionfale ascesa sottolineando come i suoi discorsi suscitino l’entusiasmo sfrenato degli italiani. Il tutto, ovviamente, punteggiato da emblemi di chiaro rimando al periodo”. Poco da discutere anche sulle canzoni proposte nel cd in allegato: “I testi di questi 16 inni completano l’opera e ne fanno un’apologia tout court. Siamo di fronte a una interpretazione positiva della figura di Mussolini, ma anche di tutta l’ideologia fascista e della sua concezione di Stato”. Naturalmente, trattandosi di Südtiroler Freiheit, l’iniziativa non è scevra di malizia verso l’attuale Stato italiano e il comunicato del partito lascia già intendere l’atteggiamento: “Attendiamo con ansia di capire quale sarà l’organo di giustizia destinato a fare chiarezza e in quale territorio. Siamo curiosi di verificare quali contromisure saranno adottate di fronte a questa evidente violazione delle norme”.

L’analisi del partito separatista, dunque, è precisa, puntuale e arguta. Evidente come nella pubblicazione emerga quanto meno una buona predisposizione verso la figura di Mussolini. Sarà mica la stessa buona predisposizione che Südtiroler Freiheit ha sempre avuto per i terroristi separatisti?

Alan Conti

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